Metti una sera a cena… e una giornata a mele!
Oggi niente ricette. Oggi cambio di rotta.
Oggi abbiamo deciso di raccontarvi gli incontri e le sorprese degli ultimi giorni, quelli che ci hanno arricchiti e ci hanno regalato sorrisi, spunti, idee, coraggio e voglia di continuare.
Perché è vero che siamo un blog di ricette. Ed è vero anche che siamo un blog aziendale. Ma prima di tutto ci piace pensare di essere un angolino in cui ritrovarsi, tessere relazioni e amicizie, raccontarsi, pensarsi, scoprirsi e condividere i momenti entusiasmanti, le notizie utili e le informazioni interessanti.
Iniziamo da venerdì pomeriggio.
Suona alla porta il corriere. Pacco per voi. Ora, giusto per saperlo, il venerdì pomeriggio qui è di due tipi: un delirio assurdo, che sembra il mondo debba finire nel week end e tutti abbiano urgentissimo bisogno di un essiccatore prima che sia troppo tardi, oppure una calma piatta da depressione. Che non sapremmo dire se sia meglio, con il riposo che incombe e tu che controlli ogni due minuti l’orologio per scappare a casa e goderti il fine settimana.
Venerdì era del secondo tipo, qualche collega fuori ufficio, insomma tutto ancor più calmo del solito.
Donatella, quella pazza del Cucchiaio d’Oro, tanto per capirci, ha pensato bene di fondere il suo motore. Meglio se non vi spieghiamo come. Cosa c’entra?
C’entra che il corriere portava con sè detto motore colato che lei, sbattendo gli occhioni, ci pregava di riparare.
Ma, giacchè i chilometri che ci separano sono molti e lo spostamento d’aria provocato dalle sue ciglia rischiava di non essere sufficiente a smuovere i nostri cuori essiccati, lei che fa? Caccia nel pacco una sorpresa.
Ah, marrana traditrice, questo è decisamente sleale!
Noi ovviamente ci siamo sciolti sul colpo e, lucciconi agli occhi e fazzoletti al naso, non abbiamo potuto far altro che indire pausa di gruppo, fermare i macchinari, scaldare un po’ d’acqua nel bollitore, sfoderare salviette, tazze, piattini e marmellate biologiche e darci alla pazza gioia con questa inaspettata merenda!
Non c’è bisogno, vero… veeeeeroooooo?!, di specificare di cosa si tratti, linkare l’immagine alla ricetta, inserire didascalie e spiegazioni dettagliate? No, non c’è bisogno, perfetto. Ai nuovi arrivati suggeriamo semplicemente di digitare “fette biscottate” nel campo Cerca del nostro blog…
Grazie Donatella, grazie di cuore!
Pensate forse sia finita qui?! Giammai!
Il lunedì (che per simpatia e solidarietà tende a somigliare spesso al venerdì nelle sue due varianti, ancora non si capisce bene il perché), noi qui si aveva una succulenta carota a far da traino alla giornata, già faticosa di suo, che alzi la mano chi lo ama, sto benedetto lunedì.
Ecco, diciamo che era una carota lievemente ipercalorica e decisamente più gustosa del pur apprezzabilissimo ortaggio arancione.
Trattavasi infatti di luculliana ed a lungo pianificata cena da Alessandra, la nostra celeberrima Mamma Papera, insieme al di lei esilarante marito ed alla sua schiera di eredi, quattro scatenati in scala dai 16 ai 2 anniquasitre, che però sembrano 40. Gli eredi, non gli anni.
Noi avremmo anche voluto condividere l’esperienza con ampia e dettagliata narrazione fotografica, ma tra una chiacchiera e l’altra le portate sono sparite senza che quasi ce ne accorgessimo. Vi regaliamo però il sorriso entusiasta e contagioso di Alessandra!
Giusto per amor di cronaca e per i posteri, vi lasciamo anche il menù con i link alle varianti più simili realizzate da Alessandra nel suo blog.
- antipasto di polentina morbida con soppressa e funghi… aaaaaahhhh (qui l’asiago sostituisce la soppressa)
- risottino radicchio e salsiccia… sluuurp (questo qui non lo troviamo proprio 🙁 )
- straccetti ai carciofi… gnammmm (qui la variante con asparagi)
- insalata (nessuno l’ha toccata, non ce ne voglia l’amica erbosa, ma quasi non ci siamo accorti della sua presenza in tavola)
- frangipane ai ribes rossi… sbam! (<– svenimento finale, ecco la nostra variante)
Sì, i gorgheggi facevano inevitabilmente parte integrante del menù. Provate voi ad andare a cena da Mamma Papera e poi ci raccontate!
Chiaramente si è usciti rotolando, felici e un po’ brilli (eccezionale il limoncello per concludere in bellezza), pieni di risate, idee, proposte e progetti entusiasmanti. Non c’è che dire, è proprio vero che la tavola è il posto migliore per parlare ed inventare!
Chiudiamo in bellezza con la gitarella fuori porta di ieri, martedì 20 novembre.
Mettiamo che tu sia un coltivatore catalano di mele biologiche. E mettiamo anche che tu ti cacci in testa di iniziare a produrre mele essiccate. Chiami noi, ovvio 😉
Mettiamo per finire che ti venga voglia, prima di imbarcarti in questa avventura, di documentarti e scoprire come lavorino i migliori nel tuo campo.
Ricapitoliamo: mele+essiccare+migliori = Val di Non, Trentino, Italia. Pronti via!
Immersa nelle nostre più belle Alpi, a mezz’ora da Trento e a pochi chilometri da Cles, incastonata in un delizioso paesino dove ristoratori e albergatori sono in ferie nell’attesa dell’alta stagione, ma ti aprono la porta per offrirti un bicchiere di vino e un piatto di ragù di cervo fumante, dove i colori dell’autunno lasciano tramortiti e anche un po’ commossi, mentre si viaggia sulle piccole strade locali costeggiate da file interminabili di meleti, si trova l’azienda di Lucia Maria.
Ed è là che noi abbiamo accompagnato il simpatico giovanotto catalano in odor di essiccazione, a scoprire tutti i segreti della lavorazione delle mele in una delle migliori aziende a conduzione familiare delle nostre montagne.
Matteo (il figlio) e Alberto (il padre) producono qui più o meno tutto quel che si può cavare da una mela: diverse qualità di succo, sidro, aceto e aceto balsamico, aperitivi, acquavite e chiaramente mele essiccate.
Lo spaccio aziendale è pieno di prodotti sani e gustosissimi, la cordialità dei proprietari è eccezionale e non vi nascondiamo la punta di orgoglio che ci ha bucherellato il petto quando siamo stati accompagnati in laboratorio… Questo lo abbiamo fatto noi! 🙂
Ci perdonerete la qualità delle foto, ma siamo partiti armati solamente di smartphone e il risultato è quel che è. Almeno possiamo dire non c’è trucco non c’è inganno!
Ma a voi delle foto importa poco, fate un salto nel negozio online di Lucia Maria, dove le immagini sono bellissime ma la sostanza le supera di molto e, se vi trovate dalle parti di Trento, mettete in preventivo una visita veloce all’azienda, ne vale veramente la pena.
La ciliegina sulla torta, per noi che la natura (ed in particolar modo la montagna) la amiamo davvero, una autobrennero stranamente scorrevole ci ha regalato l’addio alla valle così…
(d’accordo va bene, la prossima volta laviamo il parabrezza prima…) 😉
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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A parte il mio sbattere di ciglia! Che per l’occasione avevo preso anche quelle finte..,. Sarà mica che le foto al menù mancano perché oltre alle chiacchiere è scappato anche qualche bicchiere in più? Ammettilo che è così!!!
ammettiamo senza alcuna vergogna. Siamo privi di pudore. Ma suvvia, siamo veneti!
Lo sapevo 😉
che emozioneeeeeeeeeeeeeeee a partire dalle grida di Michelle mamma ci sono i tuoi parenti e finendo con questo post, che mii fa quasi sentire una stupidina per tutta la tensione che mi ha accompagnato prima del vostro arrivo…..siete due persone magnifica e ono felie di aver fatto la vostra conoscenza e amicizia ^_^ <3
Michelle ma belle, è davvero un fenomeno! 🙂 Il piacere è stato tutto nostro (e dei nostri pancini!), siete una famiglia spettacolare! Ci si rivede prestissimo!
ma che bello passare di qua oggi, quante belle cose leggo!!!!!!
Un abbraccio
🙂 Benripassata!
che bello questo post, mette un sacco di entusiasmo!
Grazie Giò!! 🙂 Noi ce la mettiamo tutta, e le persone che incontriamo non sembrano davvero esser da meno!