Tartellette ripiene di Frutta Invernale profumata alle Spezie e Vin Santo
Oggi è il turno di Simo.
E che turno…
Guardate e gustate (si sente il sapore dalle foto, negatelo!) la meraviglia di questa ricetta così dolce e coccola, perfetta per la stagione fredda che stiamo attraversando.
In realtà l’essiccatore nasce proprio per questo, mai come nei prossimi mesi potremo apprezzare al meglio i suoi servizi. Non è un segreto che l’inverno sia la stagione nella quale essicchiamo meno, ma è proprio grazie all’essiccazione che oggi riscopriamo tutti i profumi, i sapori e i colori sgargianti dell’estate, quelli che ci mettono l’allegria addosso e aiutano a dimenticare gelo, buio e umidità.
Anticipiamo, per mantenere alto il livello di acquolina e curiosità, che a breve apparirà su queste pagine una versione della ricetta odierna completamente realizzata con frutta essiccata. Ma non fatela semplice, non basterà sostituire il ripieno delle tartellette, non siamo mica così banali noi 😉
Iniziamo dall’ABC: Simo è partita, nella stagione giusta, con l’essiccare le prugne che non ha sbranato su due piedi nè trasformato in deliziose confetture.
“(…) con l’aiuto del mio prezioso essiccatore ho ottenuto delle prugne secche davvero strepitose. Prima ho lavato per bene i frutti, li ho asciugati e snocciolati, poi li ho fatti a spicchi.
Li ho adagiati sui cassetti dell’essiccatore ed ho azionato il programma P6 per circa 20-24 ore… voilà! Credetemi… uno spettacolo. Profumate e morbide , sicuramente di gran lunga migliori di quelle comperate!
Tenute in un vasetto di vetro ermetico, si conservano a lungo, e rimangono deliziose comunque per molto tempo. Provare per credere!
Quindi quale migliore occasione per utilizzarle nel mio dolce di frutta invernale? Eccovi qua gli ingredienti per 4 tartellette.
Ingredienti:
- 1 rotolo di pasta brisée già stesa (o anche sfoglia se preferite)
- 1 mela renetta bella grossa
- 1 pera altrettanto grossa e soda, per me una abate
- una manciata di prugne essiccate
- due cucchiai di mandorle a scaglie
- 1 anice stellato
- due cucchiai di zucchero di canna
- 1 bicchierino da liquore pieno di Vin Santo
- quattro cucchiai di acqua
- mezzo cucchiaino di cannella in polvere
Stendere la brisée sul piano di lavoro e ottenere dei cerchi per ricoprire l’interno di quattro stampini a tartelletta.
Io ho preferito mettere anche un foglietto di carta forno in modo da non far attaccare i gusci di briseè allo stampo e sformarli perfettamente. Li ho bucherellati sul fondo e poi ho messo dei fagioli secchi per cuocerli vuoti, per circa una quindicina-ventina di minuti: si devono dorare appena.
Li ho tolti dal forno e dagli stampini, li ho lasciati raffreddare su una griglia; nel frattempo ho preparato la composta con cui riempirli.
In un pentolino possibilmente antiaderente, ho messo la frutta sbucciata e fatta a pezzetti piuttosto regolari e non troppo grossi, insieme ai tocchetti di prugna. Ho aggiunto lo zucchero miscelato con la cannella, la bacca di anice stellato, l’acqua e il Vin Santo ed ho acceso il fuoco a fiamma vivace, mescolando ogni tanto.
Appena ha iniziato a sobbollire, ho abbassato la fiamma e mescolando, ho cotto la frutta per una decina di minuti, finchè il vino e lo zucchero hanno creato uno sciroppo piuttosto denso e profumatissimo. A questo punto ho spento la fiamma e lasciato intiepidire la composta. Successivamente ho riempito le tartellette di brisée ed ho spolverizzato con le scaglie di mandorla, prima di portare in tavola, irrorando anche con lo sciroppino rimasto sul fondo del pentolino.”
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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La ricetta è invitantissima e spiegata molto bene, tuttavia sono giorni che mi interrogo su una cosa:
Come diavolo fate a non scofanarvi le prugne una volta essiccate, e a farvene durare fino a dicembre almeno la quantità sufficiente per questa ricetta?
Perché io, quest’anno, ho essiccato le albicocche, ma non sono arrivate a settembre… cioè, tipo che avevo finito quelle secche quando c’erano ancora quelle fresche dal fruttivendolo…
il tuo amore per la frutta è commovente…