Mini pavlova
\n“Pavlova: La Pavlova è una torta della Nuova Zelanda e dell”Australia.\n\nSecondo l”ipotesi più accreditata questo dolce è stato creato nel 1926, dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, in onore della ballerina Anna Pavlova. L”attribuzione dell”invenzione tuttavia non è certa, e alcune ricerche suggeriscono che possa essere nata in Australia nello stesso periodo.\n\nCostituita da un base di meringa, un ripieno di panna e frutta, è un dolce molto appariscente consigliato soprattutto per le grandi occasioni. \n\nGli ingredienti possono variare in base ai gusti personali e alla stagione.” (fonte: Wikipedia)\n\nAllora, capiamoci subito: noi costruiamo essiccatori.\n\nNel senso che sì, teniamo famiglia e cuciniamo la cena, sì facciamo un lavoro che ha a che fare con il cibo, sì collaboriamo con food blogger e grandi chef – inclusi eminenti pasticcieri – ma no, cosa fosse una pavlova non lo sapevamo manco di striscio.\n\nE per fortuna che c”è Donatella sempre pronta a farci scoprire qualcosa di nuovo.\n\nPer intenderci, il suddetto attentato di calorie e gusto è la meraviglia che vi ha accolto, in un tripudio di candore e vermiglio (e che sarà mai, Biancaneve?!) quando avete aperto il blog, quella roba trionfale lassù in cima (e anche qui sotto).\n
\n\n\nChe poi, diciamocelo, non ci è chiaro il perché Donatella si ostini a fare mini-robe (vi ricordate le mini meringhe?!) ma cominciamo a nutrire fondati sospetti su un suo estremo quanto inutile tentativo di ridurre il più possibile l”apporto calorico previsto ogni volta che decide di mettersi ai fornelli.\n\nIn ogni caso, a noi all”inizio pareva un”altra meringa. Mai convinzione fu più errata nè apparenza più fallace.\n\nSe la affrontate con incauto ottimismo e spensierato appetito, la Pavlova vi stende, vi accoppa, vi tramortisce e poi vi lascia là, stesi a terra, soli col vostro stomaco, a cercare di capire cosa sia appena successo, in fin dei conti stavate solo mangiando una semplice meringhetta, no?!\n\nCome si proceda con le meringhe e perché nell”essiccatore vi escano ventimila volte meglio dovreste già saperlo (contiamo che sezione dedicata del blog e ricette precedentemente pubblicate vi abbiano chiarito a sufficienza le idee), procediamo quindi senza ulteriori indugi alla realizzazione di questa estasi di dolcezza ed eleganza.\n\nIngredienti:\n
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- 100 g di albume di uova fresche (senza la minima traccia di tuorlo)
- 150 g di zucchero fine o a velo
- alcune gocce di succo di limone
- panna fresca montata
- fragoline di bosco
- foglie di menta fresca
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\nProcedimento:\n\nVersate gli albumi in una bastardella di acciaio, vetro o meglio ancora rame, ma evitate quelle in plastica o alluminio: la plastica potrebbe trattenere del grasso che compromette la montatura, mentre l’alluminio tende e colorare la meringa.\n\nIniziate a montare gli albumi aggiungendo solo qualche goccia di limone, senza aggiungere lo zucchero, partendo da una velocità bassa per aumentarla poco alla volta.\n
\nQuando l’albume inizia ad acquistare volume aggiungete a cucchiaiate lo zucchero senza fermare mai le fruste\n
\nQuando avrete aggiunto tutto lo zucchero e la meringa risulterà bianca e bella soda, sarà pronta. Per essere sicuri che sia montata alla perfezione, capovolgete la bastardella: se la meringa rimacon una sac à poche, formate dei cerchi e tracciatene poi una seconda serie lungo il bordo dei primi, in modo da formare piccoli cestini.\n\nInserite i cestelli ne stabile oppure se sulle fruste le punte restano dritte anche capovolgendole, la meringa è montata per bene. Se invece le punte tendono a “piegarsi” sotto l”effetto della gravità, la meringa va lavorata ancora.\n
\nRivestite i cestelli dell’essiccatore con carta da forno (non preoccupatevi, il flusso d”aria è orizzontale e non verrà limitato o fermato dalla carta). Quindi, nell’essiccatore e avviate il programma P4 – Superhot 68°.\n
\nQuando il programma sarà terminato, staccate le meringhe dalla carta, riempite con la panna montata, aggiungete le fragoline e le foglioline di menta, spolverizzate con lo zucchero a velo e servite.\n
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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… Mmmhmeringa e panna montataaah…
Non è poi questa mina di calorie, chissà che me credevo, c’è pure la frutta… è un dolcetto per gente a dieta!
bene, sarebbe dunque perfetta per le sue cene a tema. A quando la trasvolata oceanica che condurrà lei, gli ospiti e i suoi piccoli lettori in Australia? Suggeriamo questo fine settimana.
quasi dimenticavamo: la menta! C’è la menta! Il che lo rende praticamente un digestivo!
Ma siiii in fondo non c’è neanche il burro!!!
Beh per la verità, “inutile tentativo di ridurre il più possibile l’apporto calorico” è per far pensare che io sia una persona piccola, delicata, fine…
eccerto, delicata e fine, come no… golosona! 😀
“un digestivo”: mi avete proprio tolto le parole di bocca!
Potrei tentare di estorcere il Kitchen Aid alla Giraffa e cimentarmi davvero. Grab your tickets and your sac à poche, Tauro!
Se è una scusa per estorcere finalmente il KA alla Giraffa, faccia pure, ma sospettiamo la ricetta sia egregiamente realizzabile anche con un semplice robot multifunzione. O perlomeno, noi le meringhe le facciamo così.
(this train, carries sac à pocheeee)
volendo per consumare un pò di calorie prima di aggiungerne delle altre si può optare di montare a mano la meringa!!! O.O
Sono sicura che i sensi di colpa saranno pochi 😉
lei è un genio. Del male.
Ovvio!!!!