Essiccando con… Elena Dal Forno
Siamo assolutamente ancora in tempo per l’immancabile intervista del mese: Essiccando con… a maggio vi presenta uno dei nostri ultimissimi acquisti in fatto di fortunate collaborazioni, la raw chef Elena Dal Forno.
No dai, non ve la presentiamo di nuovo! Ormai la conoscete benissimo, e siamo certi che stiate iniziando a sentirne parlare un po’ ovunque.
Se vi siete persi qualche passaggio, andatevi a rileggere le sue prime ricette per noi, la zuppa di cipolla, i divini tacos alla messicana crudisti, le chips di cavolo nero, e scoprite le mille qualità di quella che, come l’abbiamo definita alcuni mesi fa, è già molto più di una giovane promessa del mondo crudista italiano ed internazionale.
Due parole per i più distratti. Il titolo di Chef Crudista e health coach, cioè coach del benessere, se l’è guadagnato in America, frequentando la prestigiosa accademia di Matthew Kenney in Oklahoma, da molti ritenuta la migliore al mondo.
Oggi, rientrata in patria, promuove, diffonde ed insegna uno stile di vita che è più di una semplice scelta di alimentazione. Ha messo in piedi uno splendido negozio online di snack crudisti, AdoRawble – Raw Living Food e sta lavorando al suo sito personale, che già dall’home page si preannuncia splendido. Nel frattempo gira l’Italia per insegnare, organizzare cene, rilasciare interviste, partecipare a manifestazioni (ricordate il NaturalExpò?) e diffondere il più possibile il suo stile di vita e di alimentazione genuina e crudista, l’igienismo naturale, il cibo buono che non fa mancare nulla, né il gusto né la salute.
All’intervista, Elena ha perfino dato un suo titolo. E noi lo lasciamo, con gioia e gratitudine.
Essicco ergo Sum!
Tauro: Come hai scoperto l’essiccatore?
Elena: All’inizio fu il sole e Madre Terra. Ero appena diventata crudista, da pochi mesi, ed ero nella mia grande fase di esplorazione e detossificazione, quindi all’essicatore non ci pensavo proprio. In più mi trovavo in Messico, paese dove non mancano certo il sole, il mare, la frutta e la verdura fresca. Era tutto quasi perfetto, però cominciavo ad avere voglia di qualcos’altro, snack di altra consistenza e gusto. Anche perchè viaggiando spesso in pullman avevo bisogno di cibo da portarmi nello zainetto. Le banane come si sa ti si spappolano in borsa riempiendo di dolce crema il tablet e la moleskine. Era ora di finirla! Insomma un giorno a un banco di uno dei mercati di Città del Messico ho trovato una signora indigena che aveva ogni sorta di frutta e verdura essiccata (i mango a km zero in Messico non hanno paragone rispetto a quel che arriva qui!), noci, bacche di cacao, insomma ogni sorta di ben di Dio. Le ho chiesto come aveva essiccato dato che la crudista che urlava in me non avrebbe ammesso altro che il sole e i canonici 40-42 gradi. Lei mi rispose con questo viso indio molto espressivo “El sol lo hizo!”, cioè “Lo ha fatto il sole!”. Bam! Svolta… ho capito che c’era molto altro da esplorare e infatti tornata da quel viaggio ho aperto la mente sul mondo dell’essiccazione e si è svelato un universo. Poi aver fatto la scuola chef da Matthew Kenney devo dire ha veramente spalancato un orizzonte che non credevo possibile.
T: Perché l’essiccazione è importante nella tua scelta di alimentazione?
E: Ci sono due motivi fondamentali, il primo è che adoro farmi da sola crackers, granola, frutta e verdura essiccata come dico io. Ovvero tutto naturale, tutto senza zuccheri raffinati, tutto senza sofisticazioni e a costi contenuti. Per me questo è un punto assoluto, mi fido poco delle etichette, anche se dicono “biologico” o “naturale”. Sono un po’ rompiscatole su questo, ma sono così. Per me mangiare sano, davvero sano, è un punto sul quale non transigo e cerco di essere ogni giorno più vicina possibile a questa idea. Il cocco a scaglie che mi faccio da sola, così come la granola, è uno snack fantastico per quando sono in giro per viaggi e appuntamenti vari o quando devo “ricaricare” in fretta e non c’è frutta fresca all’orizzonte. Il mio sacchettino di emergenza mi salva sempre! Poi per conservare grandi quantità di alimenti è l’unica via.
La seconda ragione è professionale, facendo la chef adoro creare, sperimentare ed esplorare le mille vie dell’essiccazione per creare piatti sia gourmet che semplici che possano essere gustosi, nutrienti e sani. E vedo che la gente è pronta a sperimentare con me e questo mi fa molto piacere.
T: Come utilizzi normalmente l’essiccatore?
E: Crackers, granola, biscotti e frutta sono nella mia lista quotidiana. Ad onor del vero non c’è niente che sostituisca frutta e verdura fresca, ma quando si ha voglia di quel non so che di salato e “secco” ecco che l’essiccatore è la mia seconda “mente”. Lui fa esattamente quel che gli chiedo, ormai il mio mi parla! 🙂
T: Qual è la miglior ricetta mai realizzata con il tuo essiccatore?
E: Non so se c’è una miglior ricetta perchè io sono una golosa che non avete idea e quindi le cose che faccio col mio essiccatore PRIMA le faccio per me! E mi piacciono tutte! Ma devo dire che alla fine resto una golosa sana, quindi devo rispondere la granola cocco e banana, fatta col grano saraceno. La mangio ancora prima che sia essiccata, apro i cassettini e pezzo a pezzo me la finisco facendo finita di controllarla… L’essiccatore mi chiede di non farlo, ma io niente, zac! Quando sarebbe pronta ne è praticamente rimasta la metà! Non resisto. E poi i tacos di cui la ricetta è già stata pubblicata in questo blog e infine i pancakes… (la ricetta di questi però è ancora top secret!, ma potete ammirarne la foto qui sotto). Sono un’inguaribile amante del dolce!
T: A chi consiglieresti l’essiccatore?
E: Lo consiglierei sia a chi sperimenta la strada crudista per la prima volta, sia a chi invece ha solo bisogno di conservare grandi quantità di frutta o verdura. E’ un ottimo sistema, sano, ecologico e pulito.
T: Qual è, a tuo parere, il punto di forza di Biosec?
E: Oltre al fatto che siamo diventati subito amici e mi parla? 😀 Il mio essiccatore ha 4 grandi pregi secondo me. Ha il programma crudista che è una bomba, lo attacchi, lo accendi e ti dimentichi di dover controllare, devi solo aprire il cassettino e mangiare! Inoltre ha TUTTI gli altri programmi che servono per chi invece crudista non è e non necessita di temperature così basse come i 40-42 gradi di cui noi facciamo uso. Terzo l’essicazione è uniforme, perfetta in ognuno dei cestelli. E infine, ed è un grandissimo punto di forza, è pratico, piccolo, poco ingombrante, lo porti in giro facilmente, leggerissimo, una meraviglia per chi come me gira molto e ha bisogno di avere praticità e si pulisce in un attimo!
T: Ci dai un consiglio per migliorarlo?
E: I fogli di antiaderente mi sembra il primo punto da considerare. I cestelli così purtroppo non possono contenere liquidi… e anche la carta forno non va bene per questo tipo di lavori. Si potrebbe anche pensare di allargare i cestelli per cose diciamo un po’ più “rotonde” e grandi nella dimensione, ma questo andrebbe a scapito della praticità di cui parlavo prima. Potreste inventarne anche uno portatile tascabile e pieghevole? Dai per favore!!!! 😀
T: Potresti vivere senza il tuo essiccatore?
E: No! Mai più senza!!!
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Non ho commentato?
Ero convinta di avere commentato… strano, una precisa come me…
Mi premeva solo manifestare entusiasmo per i contributi di Elena, da donna con le vocine nella testa, ho elevatissime aspettative e grande stima nei confronti di chi parla con l’essiccatore.