La patatinambur
Qualche tempo fa, uno di voi lettori ci ha fatto una domanda nient’affatto banale: ma le patatine fritte con l’essiccatore si possono fare?!
Ora, partendo dal presupposto che sarebbero “pseudo” fritte, visto che per averle fritte bisognerebbe… friggerle!, 😀 un’altra problematica non da poco era rappresentata dal fatto che la patata cruda non fa bene all’organismo umano. Come risolvere la questione?
Armati di mouse e Google, siamo partiti alla ricerca di una risposta soddisfacente e ci siamo imbattuti in una nostra vecchia conoscenza, gli amici di Cucina BioEvolutiva. In un bellissimo video tutorial, spiegavano come avevano aggirato l’ostacolo sostituendo alla patata, ricca di solanina e quindi lievemente tossica se consumata cruda, il daikon, un simpatico ravanello bianco e allungato, tipico dell’est asiatico.
Noi ci abbiamo dormito un po’ su, consapevoli del fatto che il daikon non sia proprio facilissimo e comodissimo da reperire per tutti. E abbiamo trovato un’alternativa, così potete realizzare patatine fritte multigusto, a seconda di quello che scovate sui banchi del supermercato!
Siamo quindi particolarmente orgogliosi di condividere finalmente con voi questa curiosa ricetta: vi presentiamo il Topinambur, che solo il nome a noi fa tanta tenerezza. In effetti, per chi già è un estimatore dello zenzero, vedere un tubero bitorzoluto non crea nessun impatto del tipo “e che ci faccio con questo?”. Per tutti gli altri invece, sappiate che è un tesoro della natura, perché, oltre ad avere un ottimo gusto carciofoso, è molto versatile in cucina, consumato sia crudo che cotto. Ma noi abbiamo fatto un passetto in più e il nostro bitorzolo, dopo accurata preparazione, è stato essiccato per diventare un’ottima patatina o meglio la patatinambur fatta con Biosec!
Giusto per darvi qualche veloce ma essenziale informazione in più, il topinambur ha un altissimo contenuto di inulina, che è una particolare fibra altamente solubile in grado di riequilibrare la flora intestinale ed è quindi il migliore alleato alimentare dei diabetici e di tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia. Per chi soffre di diabete non potersi strafogare di patatine in effetti, alle volte, può diventare un supplizio… ebbene sappiate che esiste un’alternativa!
Ma bando alle ciance, passiamo al pratico che ormai l’acquolina in bocca sarà arrivata.
Ingredienti:
- topinambur (biologici)
- cipolla essiccata
- curcuma
- paprika
- sale
Procedimento:
Prendete i vostri topinambur, possibilmente biologici e belli turgidi, perché verranno essiccati a fettine sottili CON la buccia. Spazzolateli sotto l’acqua corrente, grattandone la superficie con la classica spugnetta di cocco, molto utile per preservare la buccia di tutti quegli alimenti biologici che possono essere mangiati senza toglierla.
Affettateli a fettine sottili, noi vi consigliamo di rimanere sui 2 mm, così la vostra chip manterrà la classica forma e spessore della “vera” patatina.
Dopo aver preparato una quantità per voi sufficiente di topinambur, raccoglieteli in una ciotola dove andrete ad insaporirli con gli aromi che preferite. Noi abbiamo scelto cipolla (ovviamente anche questa precedentemente essiccata con il vostro essiccatore e sbriciolata o polverizzata con un mixer), paprika, curcuma e sale quanto basta. Ma saranno perfetti anche:
- rosmarino (pure lui essiccato e sminuzzato precedentemente – e qui via libera alla fantasia perchè, a seconda dei gusti, potete aggiungere l’erba aromatica che più vi ispira!)
- un goccino d’olio
- curry
- peperoncino, per una versione piccante (neanche a ripeterlo, che ve lo dovete essere essiccato voi, vero?!)
Mescolate le fettine di topinambur con il vostro profumato condimento e lasciate insaporire per qualche minuto. Vero che già così prendono l’odore e la forma delle patatine?
Preparate ora i cestelli dell’essiccatore, ricoperti di carta forno o degli appositi DrySilk e disponete le fettine ben condite e un po’ distanziate tra loro.
Bene, a questo punto potete dare il via al processo di essiccazione: noi abbiamo sperimentato il programma automatico P1 per 8 ore, ma anche un t4 manuale andrà benissimo. Siete crudisti? Mai paura: lanciatevi sul vostro fidato P3 e attendete solo una manciata di ore in più 😉
Quindi se le preparate la sera, l’indomani mattina avrete già le vostre patatinambur!
Oppure, se volete preparare un aperitivo sfizioso per cena, lavoratele durante il giorno e saranno perfette solo 8 ore dopo: giusto in tempo per lo spritz!
E cosa dire dell’estrema passione di ogni bambino per le patatine in sacchetto, che, per quanto di buona qualità, non possono diventare la norma? Tutte le mamme alla lettura sapranno sicuramente di cosa stiamo parlando! Certo, la curcuma, la paprika e il gusto stesso del topinambur possono essere un po’ lontani dai classici, rassicuranti gusti di bambino, ma la forma e la croccantezza delle patatinambur lo inviteranno sicuramente almeno ad assaggiarle… e chissà!
Fateci sapere come va il vostro esperimento e quali varianti apporterete.
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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Bellissima idea….grazie la proverò quanto prima e sono certa che avrà un successone!!
Non le ho ancora provate ma lo farò al + presto , ho fatto le patatine “fritte”Sono venute speciali ringrazio tantissimo la ” compagnia” grazie ancora per la ricetta la patatinambur
Gli ingredienti per confezionare la”patatinambur” sono speciali appena fatte invierò commento + che positivo grazie ancora Luigina
Ciao. Per quanto tempo si conservano e come?
Grazie.
Jenny
Ciao Genny, noi consigliamo di conservare in vasetti di vetro a chiusura ermetica. Anche buste di plastica idonee al contatto con alimenti, sempre con cerniera, oppure utilizzare i sacchetti del sottovuoto (senza esagerare per evitare che il prodotto si sbricioli). Ti consigliamo di rivedere la diretta dove i nostri esperti parlano proprio delle varie tecniche per conservare al meglio: https://www.youtube.com/watch?v=CHb2Wmur2ws – oppure ecco un articolo del blog che spiega lo stesso argomento:https://www.essiccare.com/2020/07/01/lequilibrio-dei-prodotti-essiccati-la-perfetta-conservazione/