“Mio figlio non mangia frutta e verdura”. Essiccala!
La nostra Sara Cargnello con l’articolo di oggi sta per diventare la paladina di molte mamme (e anche papà o tate) che più volte al giorno si interrogano su come far mangiare la frutta e soprattutto la verdura (in particolare quella verde) ai propri pargoli. In effetti è così, quasi tutti i bambini provano una certa diffidenza nei confronti dei vegetali e trovare il modo di renderglieli simpatici a volte diventa quasi una sfida! Sara ci viene incontro e, con simpatia e davvero poco sforzo, ci dà qualche spunto su come avvicinare anche i bambini all’alimentazione vegetale, verde, rossa, gialla o arancio che sia!
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La vostra domanda
Maria da Frosinone ci pone questa annosa domanda: “Mia figlia di 7 anni mangia solo la passata di pomodoro, niente pezzi di nessun tipo e nessun tipo di verdura verde visibile nel piatto. Eppure finché era piccola mangiava tutto. Spero cambierà di nuovo, io non so più cosa fare per farle mangiare la verdura.”
La risposta di Sara Cargnello
“Mio figlio non mangia frutta e verdura!” è una delle domande più ricorrenti che vengono poste dalle mamme durante le mie consulenze rivolte alle famiglie.
Nel momento dello svezzamento inizia per il bambino l’esplorazione di nuovi gusti, spesso dettata anche dalla curiosità per quello che stanno mangiando mamma e papà. Di solito in questo periodo riusciamo a far mangiare frutta e verdura ai bimbi senza eccessivi sforzi.
I problemi solitamente arrivano verso i 2 anni, quando, per inspiegabili ragioni, il bambino sembra rifiutare qualsiasi cibo “nuovo” e spesso rifiuta anche i cibi che prima mangiava con gusto. Il campo delle possibilità si restringe moltissimo e mamma e papà si disperano.
In parte, come spiegano anche i pediatri di www.uppa.it, si tratta di un comportamento che ha origine in tempi remoti, quando la nostra natura di individui cacciatori-raccoglitori poteva mettere a rischio la vita di un bambino che accidentalmente avesse messo in bocca una bacca velenosa: ecco quindi che il timore verso il cibo nuovo poteva essere garanzia di salvezza.
In parte, però, il bambino verso i due anni inizia ad affermare i propri gusti personali, non solo in fatto di cibo, facendo richieste sempre maggiori di autonomia (“faccio io”, è la frase più ricorrente).
Ecco perché ciò che mangiava prima senza problemi ora diventa impossibile da introdurre nella sua alimentazione: è come se il bambino dicesse “decido io!”.
Per fortuna, i bambini imparano per imitazione, perciò se la famiglia ha una dieta sana e variata di base, anche il bambino un po’ alla volta imparerà ad apprezzare la varietà dei sapori.
Per questa ragione, quando arriva un bambino in famiglia, sostengo sempre che è molto importante che tutta la famiglia faccia una buona revisione della propria dieta. Se in famiglia si mangia male, con poche verdure e molto utilizzo di cibi pronti ad esempio, è inutile pretendere che il piccolo sia invogliato a scegliere la frutta per merenda. Noi per primi non gli stiamo dando un buon esempio, e lui sta imitando esattamente il nostro comportamento.
Come affermano anche i pediatri stessi, è importante continuare ad offrire un cibo nuovo anche 10-20 volte, prima che il bambino inizi ad assaggiarlo. Senza mai insistere o forzare, per non generare proprio l’effetto opposto.
Anche l’osservazione tra pari, alla mensa dell’asilo o della scuola d’infanzia, può aiutare molto.
Io non sono mai favorevole al mascherare la frutta e la verdura in polpette o passati, rendendola irriconoscibile al bambino e facendogliela quindi mangiare “di nascosto”, anche se è un trucchetto che un po’ tutte le mamme adottano prima o poi.
In questo modo il piccolo non potrà mai imparare da solo ad apprezzare il cibo sano, perché non sarà in grado di distinguerlo. Non lo stiamo educando a mangiare bene, lo stiamo un po’ “imbrogliando” piuttosto.
È invece molto utile ed importante coinvolgere i piccoli in attività manuali che implichino la manipolazione del cibo: preparare con loro le polpette di verdura ad esempio, o lavare la frutta e fare una bella macedonia colorata: cose semplici che aiutano però il bimbo a prendere confidenza con la materia prima, che poi sarà più facile assaggiare.
Avere anche un piccolo orto sul balcone dove coltivare erbe aromatiche, un vaso per le fragole o un po’ di insalata è una azione a portata di tutti ma altamente educativa per i bambini, perché permette loro di vedere da dove arriva il loro cibo e di entusiasmarsi nel prendersi cura di una piantina che cresce.
La mia esperienza con mia figlia Iris, che oggi ha 5 anni, mi ha insegnato che semplici giochi con il cibo possono rivelarsi molto “remunerativi” per quanto riguarda il suo approccio con la frutta e la verdura.
Proprio di recente mi ha vista preparare una certa quantità di semplice frutta essiccata a fettine per un evento che stavo organizzando, e mi ha chiesto lei con entusiasmo di preparare assieme la frutta essiccata.
Non ero mai riuscita a coinvolgerla prima: mi sono allora resa conto che le mie preparazione continuavano ad essere troppo complicate per lei. Con l’essiccatore spesso preparo cracker, barrette, biscotti crudisti, ma lei ha mostrato un vero interesse alle mie preparazioni quando ha visto delle mele essiccate, delle fettine di arancia e dei kiwi.
Allora abbiamo dedicato una intera domenica mattina ad affettare le fragole per il lungo, che somigliano a tanti cuori rossi, le mele in senso orizzontale senza levare il torsolo (così nel centro si forma una bella stella), i kiwi che mostrano tutti i semini, ma anche le verdure, tagliando le carote e la radice di daikon in lunghi nastri con il pelapatate.
Preparazioni semplici ma divertenti che poi hanno composto una bella insalata e tante merende sane.
Oltretutto l’essiccatore è uno strumento sicuro e facile da usare per i piccoli: non rischiano di farsi male in nessun modo utilizzandolo, ed in ogni momento possono andare ad aprire lo sportellino per controllare da soli l’andamento dell’essiccazione.
Il fatto che il processo richieda molte ore insegna loro ad essere pazienti e curiosi del divenire delle cose, rendendo ancora più desiderabile il prodotto finale. In un’epoca dove siamo abituati ad avere tutto e subito, trovo che ciò abbia un valore educativo estremamente importante!
Ecco di seguito la nostra colorata
Insalata di primavera (o insalata essiccata di Sara Cargnello)
Ingredienti
- misticanza
- fragole essiccate
- mele essiccate
- kiwi essiccati
- riccioli di carota e di daikon essiccati
- salsa delicata di anacardi come condimento
Procedimento
Le verdure sono state tagliate sottilmente ed essiccate a 50 gradi per circa 8 ore, adagiandole prima sui cestelli ricoperti con i fogli Drysilk per circa 4 ore e poi continuando l’essiccazione senza fogli per altre 4 ore.
La salsa delicata di anacardi è stata ottenuta reidratando per 3 ore 50 g di anacardi non tostati e non salati, poi frullati con 50 ml di acqua, un cucchiaio di succo di limone ed un pizzico di sale marino integrale.
Abbiamo mescolato tutto con delicatezza e poi abbiamo gustato la nostra insalata con grande entusiasmo.
Buon appetito a tutti allora, grandi e piccini 😉
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