Fumetto di pesce essiccato
Le delizie dalla community continuano ad arrivare a piene mani, con generosità! Succede che a volte c’è chi chiede “avete mai fatto il fumetto di pesce?” e dopo poco c’è qualcuno che risponde “certo, ecco la ricetta!”. E noi fungiamo un po’ da amplificatori di questi meravigliosi scambi e questa specifica ricetta la condividiamo anche con i nostri amici del blog, che magari come si fa un fumetto di pesce essiccato non lo sanno. Per l’occasione abbiamo fatto una crasi, usando la ricetta di Caterina Monaco e le foto del dado di pesce di Doretta Nuscis, perché l’unione fa la forza, anche in cucina 🙂
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Siete pronti? Partiamo? Prima cosa da fare è avere degli scarti del pesce, cioè tutte quelle parti che solitamente non si mangiano (teste, lische, code, gusci di gambero o scampi…), quindi se non li avete a disposizione oggi, ricordatevelo per la prossima volta che li state per buttare via. Come sempre diciamo, l’essiccazione è anche un valido modo di non sprecare quasi nessuna parte del cibo. Quindi, dicevamo…
Ingredienti
- olio
- cipolla
- carote
- sedano
- resti del pesce
- vino bianco
Procedimento
Mettere in padella cipolla, un poco di olio, carote, sedano e cuocere finché non si appassiscono le verdure. A questo punto aggiungere i resti del pesce, schiacciando bene le teste dei gamberi, sfumare col vino bianco e lasciar cuocere a fuoco bassissimo aggiungendo giusto un goccio di acqua.
Dopo circa una ventina di minuti far raffreddare e poi mettere il tutto nel Biosec, avviando il programma P4. Attendere fino a quando il composto è ben secco e tritare accuratamente col robot. Subito dopo fare un altro paio di ore di essiccazione, questa volta saranno sufficienti anche 30 gradi (quindi il programma t2).
Alla fine basterà conservare questa polvere essiccata di pesce e verdure in un barattolo di vetro ben chiuso (tappo a vite o a scatto) per avere sempre pronto un fumetto da usare per insaporire moltissimi piatti a base di pesce.
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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Bello ma… devo tritare tutto tutto ? Teste, lische, zampe ?
Grazie 🙂
Salve Alberto, sì, nella ricetta era indicato così e un buon frullatore può ridurre tutto in polvere ma se preferisce può togliere i gusci più coriacei, faccia un po’ secondo il suo gusto, non c’è giusto o sbagliato. Buona giornata!
Senza contare poi che, oltre che come fumetto di pesce, si può usare anche come insaporitore per i piatti a base di pesce dal sapore delicato (tipo i piatti con la sogliola,con le zanchette, o con il rombo) 🙂 basta spolverarne un po’ sopra al piatto (nel senso di ingrediente principale) !!
È possibile essiccare le olive. Qual è il procedimento corretto?
Buongiorno Patrizia,
noi le consigliamo di denocciolarle e di aprirle (almeno in due parti) e procedere con programma P1. Oppure potrebbe frullarle ed essiccare la purea ottenuta, di modo poi da avere una sorta di polvere granulosa. Ma questo dipende poi dall’uso che vorrà farne. Ci faccia sapere come verranno! Buona essiccazione 🙂
Ogni tanto mi ritrovo nel blog come “autrice” di qualche ricetta. Mi emozionateeeee!! Siete la scoperta più bella dell’ultimo anno di navigazione!!! Grazie di cuore per la cura che avete nel tessere i nostri contatti su Fb tirando fuori il meglio di noi essiccatori!
Ciao ciao, Caterina
P.s. Per Alberto. Assolutamente sì, puoi tritate teste, carapaci, tutto, ci metti di meno che a sgusciare tutto ed è saporitissimo!
La scoperta siete voi. Sempre. <3
Eccezionale
Grazie <3
Buongiorno, interessantissimo, ma non vedo sale che fungerebbe da conservante. Quanto tempo dura così essiccato senza sale ? Grazie
Adesso di sicuro arriva anche Caterina, l’autrice, a rassicurarla, ma nell’essiccazione NON c’è bisogno di conservanti esterni (come per esempio il sale). Come spieghiamo sempre, la base dell’essiccazione, nonché la sua principale ragion d’essere, è proprio che l’eliminazione dell’acqua è di per sé una forma di conservazione, una delle più antiche che l’essere umano conosca. Inibendo l’attività dei microorganismi decompositori, infatti, blocchiamo il prodotto e lo conserviamo intatto anche per anni. Noi però consigliamo di consumare tutto entro 12 mesi… e poi ripartire! 😉
Insomma non ho mai finito di scoprire, mi stavo ingegnando a pensare come fare proprio il fumetto di pesce ed ecco qua una ricetta pronta. GRAZIEEE.
pensavo se fosse possibile congelare i resti dei pesci in attesa di averne una certa quantità per fare questo fumetto., che dite?
Ciao Marika, la gestione del pesce è un argomento un po’ delicato. Per fare il fumetto si parte da pesce cotto, quindi andresti a congelare via via resti di pesce cotto, stando attenta a congelarlo nel minor tempo possibile dalla cottura. Poi, dopo averlo decongelato, lo dovresti essiccare… i passaggi non sono pochi, però se stai attenta a non lasciare lassi di tempo troppo lunghi tra l’uno e l’altro (per non creare cariche batteriche) ci puoi provare. Buona essiccazione!
Che mondo meraviglioso sto scoprendo… Ma qualcuno lo fa per lavoro? Lo andrei volentieri a trovare per fare due chiacchiere e capire meglio…
Ciao Genny, sempre di più l’essiccazione viene utilizzata per poter riutilizzare scarti ed eccedenze valorizzando la sovrapproduzione di agriturismi, grandi orti e aziende di trasformazione. Se vuoi entra nella community professionale Facebook di Tauro Essiccatori, ecco il link per iscriversi: https://www.facebook.com/groups/2093293917596033
Ma quindi si possono essiccare e tritare anche le teste di pesci grossi, tipo orata o branzino?
Ciao Nadia, si puoi essiccare tutto. Ti consigliamo di tagliare i resti in pezzi piccoli per accellerare e poter controllare meglio il processo di essiccazione. Il composto deve essere ben secco!