L’importanza della masticazione e… dei biscotti essiccati con zenzero e cardamomo!
Dicono che mangiare sia uno dei piaceri della vita… con assoluta certezza, lo sosteniamo anche noi! Spesso però si mangia di fretta, non si presta attenzione a quel che si ingurgita e a fine pasto ci sentiamo a volte gonfi e appesantiti. Questa potrebbe essere la conseguenza di aver mangiato con troppa foga, masticando male e ingoiando il cibo senza amalgamarlo bene con la saliva. Piccoli accorgimenti che in realtà potrebbero giovare alla digestione e aumentare il nostro benessere generale. Questa del gonfiore post pranzo in effetti è la tematica esposta dalla nostra amica Valentina: Sara Cargnello la coglie al volo e ci dà qualche utile suggerimento.
Disclaimer: ci teniamo a sottolineare che le informazioni che troverete all’interno degli articoli relativi a questa rubrica non vogliono in nessun modo sostituire il parere del medico, ma sono semplicemente il frutto dell’esperienza personale e professionale dell’autrice.
Noi li pubblichiamo sotto forma di consigli o buone pratiche a cui attingere in un quadro di ricerca del benessere generale.
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La vostra domanda
Il disturbo di Valentina è il gonfiore (oltre a qualche kg di troppo). Ha 33 anni e un lavoro sedentario, come molti di noi; purtroppo riesce a fare sport solo una volta alla settimana.
Ha sempre lo stomaco e la pancia (ma più lo stomaco) molto gonfi, il che le causa molto fastidio e spesso dopo mangiato le fa proprio male.
La sua alimentazione è piuttosto varia perché mangia di tutto, dalla carne al pesce, molta frutta e verdura, poca pasta perché preferisce i cereali. Usa poco condimento e si concede qualche dolce.
Purtroppo però il peso non diminuisce e soprattutto avverte sempre questo fastidioso senso di gonfiore. Vediamo con la nostra Sara Cargnello quali potrebbero esserne le cause e dei possibili rimedi.
La risposta di Sara Cargnello
Una digestione sana che permetta un buon assorbimento dei nutrienti inizia con il semplice atto di masticare il cibo con cura.
Con una buona e prolungata masticazione l’organismo inizia a rilasciare enzimi digestivi nello stomaco che aiutano ad assimilare il cibo in modo da convertirlo in energia. Quando il cibo non viene digerito correttamente, è possibile soffrire di problemi digestivi come indigestione, bruciore di stomaco, stitichezza, mal di testa e bassa energia.
Perché masticare il cibo è così importante?
La masticazione accurata aiuta a scomporre le particelle più grandi di cibo in particelle più piccole, permette di produrre più saliva, ricca di enzimi digestivi e si attiva la digestione.
La digestione è uno dei processi a maggior consumo energetico del corpo, quindi è essenziale aiutarlo il più possibile a svolgere efficacemente questa funzione.
Una corretta masticazione aiuta quindi a:
ridurre il rischio di gonfiore – le particelle di cibo che non vengono scomposte correttamente possono causare proliferazione batterica nel colon che porta a fermentazione, indigestione, gonfiore e costipazione;
migliorare l’efficacia della digestione – masticare il cibo invia messaggi al sistema gastrointestinale che il cibo sta arrivando. Questo innesca la produzione di acido cloridrico che aiuta ad accelerare il processo digestivo.
rilassare la parte inferiore dello stomaco – rilasciare la saliva aiuta a rilassare la parte bassa dello stomaco e accelera anche il processo digestivo.
Quanto bisogna masticare?
Iniziare a porre attenzione alla propria masticazione non è affatto semplice, se siamo degli avidi divoratori di cibo, oppure se siamo sempre troppo distratti da cellulare o TV mentre stiamo mangiando.
Bisognerebbe provare a masticare ogni boccone contando fino a 30.
Con il tempo, ci si abitua e diventa normale, specie quando se ne sperimentano i benefici sulla digestione.
Ecco alcuni consigli, da sperimentare magari una volta a settimana, con l’obiettivo di aumentare gradualmente il numero di “pasti consapevoli”:
dedicare un tempo di almeno 20 minuti per consumare un pasto normale;
usare la forchetta con la mano “non dominante”, ovvero la sinistra per chi è destro, la destra per i mancini;
provare ad usare le bacchette. Io ad esempio le uso spesso per mangiare l’insalata, perchè mi costringono a fare bocconi piccoli e calibrati;
porre attenzione a ciò che si sta assaporando, le combinazioni di sapori e consistenze, i colori, i profumi;
ovviamente, rimanere in silenzio e lontani da computer, TV o telefoni;
fare bocconi piccoli e contare fino a 30.
Altri consigli per mangiare sano
Oltre a masticare completamente il cibo, ci sono molti altri modi per migliorare la digestione e ridurre il rischio di costipazione e gonfiore.
Ad esempio:
Evitare di bere acqua o bevande mentre si mangia. Troppo liquido nello stomaco rallenta la digestione. L’ideale è bere almeno 20-30 minuti prima del pasto.
Fare attenzione alle combinazioni alimentari: non mescolare troppi cibi, mangiare la frutta lontana dai pasti, iniziare il pasto con della verdura cruda, non mischiare le fonti proteiche tra loro. Concedersi il tempo per una buona tisana calda dopo pasto. Il calore aiuta a rilassare le pareti dello stomaco e molte erbe hanno proprietà digestive. Una buona erboristeria saprà certamente proporre una miscela gradevole ed efficace.
Per stimolare la digestione, specie quando viene voglia di un dolcetto a fine pasto, propongo questi biscotti crudisti speziati allo zenzero e cardamomo, a patto che non si esageri e che ci si limiti ad un solo biscottino. Ovviamente, ben masticato!
Zenzero e cardamomo sono ben conosciuti per le loro doti digestive e rinfrescanti. In alternativa suggerisco di masticare un paio di semini di una bacca di cardamomo dopo pasto, come fanno gli indiani grandi conoscitori delle spezie, per pulire e profumare la bocca.
Biscotti alle spezie (circa 12 biscotti)
Ingredienti:
- 250 g di fiocchi d’avena
- 8 datteri medjoul
- un pizzico di sale
- 2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
- un pizzico di cardamomo in polvere
- 3 cucchiai di sciroppo d’acero (opzionale, da usare solo nel caso l’impasto non fosse abbastanza amalgamato)
- un pizzico di zucchero integrale per guarnire
Frullare i fiocchi d’avena, riducendoli in farina e successivamente frullare tutti gli ingredienti tra loro. Far raffreddare l’impasto in frigorifero per mezz’oretta, quindi formare i biscotti dando la forma preferita, cospargerli di zucchero ed essiccarli con programma P3 Biocrudista per 4 o 5 ore.
Se si ha uno stampino, per evitare che l’impasto si appiccichi alle formine rendendo impossibile lavorarlo, formare delle palline ed inumidirle con poca acqua, dare la forma e mettere ad essiccare.
Si conservano in un contenitore ermetico per una settimana circa, preferibilmente in frigorifero.
E buona masticazione!
Ps. Io ho usato degli stampini con la scritta “baked with love”. Suggerisco a Tauro, come nuovo gadget, uno stampino per biscotti crudisti con scritto “dehydrated with love” 😉
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