Sapone scrub con bucce d’arancia essiccate con Biosec
Questo mese YOGA con ELE vi svelerà come preparare il sapone in casa: detergente delicato, idratante e, perché no, anche esfoliante. Siamo nel periodo giusto per levigare la pelle che, dopo bagni di sole e di mare, ha bisogno di fare un ricambio cellulare (e ahinoi perdere l’abbronzatura). Per poi essere più liscia di prima. Quindi ben vengano le indicazioni della nostra Elena per prenderci cura di noi con prodotti naturali ed essiccati con Biosec: leggiamo cosa ci racconta di questo sapone scrub con bucce d’arancia essiccate.
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L’ispirazione questo mese è arrivata dalla spremuta d’arancia: mi sono chiesta come potevo riciclare le bucce che altrimenti finiscono dritte nella spazzatura. E ho pensato subito allo scrub… molto utile alla nostra pelle, perché provoca una leggera abrasione che rimuove gli strati superficiali dell’epidermide. E’ un processo meccanico che serve per aumentare il turnover cellulare, cioè per aiutare la riproduzione dell’epidermide e il rinnovamento dei tessuti.
La ricetta che propongo è semplice ed economica; oltre a dare molta soddisfazione fa pure bene all’ambiente.
Posso confermare in prima persona che esiste un’alternativa ai detergenti in commercio pieni di sostanze artificiali e poco etici nei confronti degli animali; un’alternativa allo strapotere delle poche multinazionali che controllano il mercato, cioè recuperare l’ARTE ANTICA DELLA SAPONIFICAZIONE e L’AUTOPRODUZIONE!
Mettiamoci subito all’opera!
Il sapone fatto in casa si prepara da 3 semplici ingredienti: olio/burro, acqua e soda caustica. La materia grassa viene trasformata in sapone dall’azione della soda caustica, diluita in un liquido. Non si può fare il sapone senza la soda, ma nessun sapone finito la contiene. Infatti la soda caustica è indispensabile per produrre il sapone, ma durante la reazione con i grassi si neutralizza e sparisce. La soda, o idrossido di sodio, è un materiale alcalino, molto reattivo, che va sempre maneggiato con cautela, occorre sempre indossare occhialini da piscina per proteggere gli occhi, guanti di gomma e un foulard per riparare il naso e la bocca dal vapore che produce quando viene diluita. La soda caustica si trova in commercio sotto forma di scaglie e si può tranquillamente acquistare presso i negozi di bricolage e dal ferramenta.
I liquidi oleosi o i burri sono gli autentici sostituti dei derivati industriali e quando inizi ad usarli come cosmetici di base, noterai un cambio incredibile: la pelle si libera da sostanze tossiche e si nutre di elementi naturali e terapeutici. I grassi e gli oli vengono scelti a seconda delle loro funzioni: l’olio di cocco dà una bella schiuma, l’olio di palma regala consistenza e durevolezza, l’olio di oliva è un vero toccasana per la pelle, mentre il burro di karitè e l’olio di mandorle sono nutrienti eccezionali.
Il liquido nel quale si diluisce la soda caustica è, in genere, l’acqua distillata ma si possono utilizzare anche succhi di frutta, infusi d’erbe oppure, con un procedimento un po’ complesso, il latte intero.
La cucina è il luogo d’azione per ogni saponiere, il posto dove si trovano lavello e fornelli a portata di mano e dove sono raccolti tutti gli attrezzi necessari:
- una bilancia elettronica per pesare con estrema precisione tutti gli ingredienti
- cucchiai di legno per mescolare
- una caraffa in pirex dove diluire la soda
- una pentola di acciaio inox
- un termometro da forno
- un frullatore ad immersione
- contenitori di plastica robusta/silicone da usare come stampi
Ogni attrezzatura deve soddisfare due requisiti fondamentali:
- resistere a temperature che possono arrivare sino a 90-100 gradi
- non essere attaccabile dalla soda
Dunque niente rame, ferro, alluminio, stagno, plastiche molli o rivestimenti anti-aderenti ma acciaio inox, legno e pirex.
Come fare il sapone a freddo: la ricetta
Il metodo più semplice per produrre il sapone in casa è quello cosiddetto a freddo che sfrutta il calore naturale emesso dalla reazione tra i grassi e la soda caustica. Tutto quello che bisogna fare è semplicemente conservare questo calore, avvolgendo il sapone fresco in una coperta e lasciandolo riposare per una giornata. Per saponificare gli oli è necessario calcolare la quantità di soda caustica relativa a ogni olio, usando la tabella di coefficienti (Sap), ma per rendere tutto più semplice ho preparato una ricetta base per voi lettori.
NB: Ogni volta che si modificano le quantità e i tipi di grasso in una ricetta è obbligatorio rifare il calcolo del dosaggio della soda!
Ingredienti
- 300 gr olio di cocco
- 600 gr olio di oliva
- 100 gr burro di karitè
- 300 gr di acqua distillata
- 135 gr di soda caustica
- oli essenziali a piacere
Procedimento passo a passo
Sminuzzate le bucce d’arancia ed essiccatele con Biosec (andrà benissimo il programma P4 per 18/24 h)). Sgombrate il piano di lavoro e copritelo con carta di giornale. Indossate i guanti, la mascherina e gli occhiali. In un recipiente apposito pesate con assoluta precisione la soda caustica e nella caraffa pesate l’acqua. Posizionate la caraffa sul fondo del lavello, versate lentamente la soda nell’acqua (non il contrario, è pericoloso!), mescolando per farla sciogliere bene. La temperatura della soluzione caustica salirà rapidamente fino a 80 gradi. Riponete il contenitore coperto in un luogo sicuro e lasciate raffreddare. Mettete la pentola d’acciaio sulla bilancia e pesate gli oli e burri, poi mettete la pentola sul fornello e fate scaldare a fuoco basso, mescolando, fino a raggiungere la temperatura di circa 45 gradi.
Misurate gli oli essenziali – la dose ottimale è 10 ml per ogni chilo di grasso – e aggiungete un cucchiaio di amido di mais/riso. Preparate poi gli ingredienti esfolianti: 2 cucchiai di crusca di avena e altrettanti di bucce d’arancia essiccate con Biosec.
Indossate di nuovo le protezioni e controllate la temperatura del grasso e della soluzione caustica. Quando entrambe sono a 45 gradi, unite i grassi alla soluzione caustica e con un frullatore a immersione mescolate nella stessa direzione. Quando il sapone ha raggiunto la consistenza della maionese, definito momento del nastro, è pronto per ricevere gli oli essenziali e gli ingredienti esfolianti. Dopo una mescolata finale, il sapone fresco va versato nei contenitori e si procede ad assestare la massa dentro lo stampo con piccoli colpi sul tavolo per evitare la formazione di bolle, poi si avvolge lo stampo con un foglio di polietilene per alimenti e con una spessa coperta.
Dopo 1-2 giorni, ancora indossando i guanti, andrà tolto dallo stampo e tagliato a pezzi (online si possono acquistare stampi che evitano questo passaggio).
Il sapone deve stagionare per 4-5 settimane, conservatelo in un luogo arieggiato ma non alla luce diretta del sole. Se consumato prima del tempo il sapone contiene troppa acqua al suo interno (e si consumerebbe molto in fretta diventando molliccio).
Buon divertimento.
Love to Mother Earth.
Namastè.
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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Non è possibile far stagionare anche il sapone dentro al Biosec??
Buongiorno! Noi non abbiamo mai provato, ma un tentativo lo puoi fare!
In caso aggiornaci 🙂
Bellissima ricetta, ma si potrebbero fare saponette senza soda per ottenere un prodotto più naturale?
Grazie ❤
Buongiorno Elizabeth e grazie per il suggerimento! In futuro ci proveremo sicuramente 😉
No, non è possibile ottenere sapone senza soda caustica. Il sapone con la soda è completamente naturale e biodegradabile. Buona serata
Ciao Chiara, hai ragione, infatti è quello che sosteniamo anche nella ricetta proposta sopra.
Un breve passaggio: “…Non si può fare il sapone senza la soda, ma nessun sapone finito la contiene. Infatti la soda caustica è indispensabile per produrre il sapone, ma durante la reazione con i grassi si neutralizza e sparisce…”