Carne essiccata per nutrire i I fabbisogni energetici del cane e del gatto!
Come alimentare i nostri amici animali, fornendo loro la giusta energia con una dieta completa e bilanciata
Partiamo con il primo articolo della veterinaria Giada Morelli, che ogni mese ci fornirà valide informazioni per mantenere in buona salute i nostri animali domestici e per prenderci cura anche della loro alimentazione, preparando per loro snack essiccati da fornire come integrazioni energetiche o piccoli premi.
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Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è fondamentale per mantenersi in piena salute, e questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe! Il benessere di cani e gatti parte proprio da una dieta completa e bilanciata che possa fornire ogni giorno tutta l’energia e i nutrienti di cui hanno bisogno.
Siamo dunque responsabili di cosa mettiamo nel nostro piatto, ma anche di cosa mettiamo nella loro ciotola. In che modo possiamo alimentare i nostri amici animali? Le opzioni sono due:
Dieta commerciale (pet food)
Sugli scaffali di supermercati e negozi specializzati (o anche online!) sono reperibili numerosi mangimi completi nel formato secco (crocchette) o umido (bocconcini, paté); questi prodotti sono definiti “completi” proprio perché possono essere somministrati quotidianamente e a lungo termine senza determinare carenze o eccessi nutrizionali nell’animale. Esiste inoltre una seconda categoria costituita dai cosiddetti mangimi complementari, ovvero gli snack come biscottini, bocconcini e stick dentali, che dovrebbero rappresentare una parte marginale della dieta; questi, infatti, non sono formulati per soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali di cani e gatti!
Dieta casalinga
Se un proprietario vuole alimentare in maniera più naturale il proprio animale, può rivolgersi a un Medico Veterinario nutrizionista per la formulazione di una dieta completa e bilanciata da preparare in casa utilizzando ingredienti freschi.
Quando alimentiamo i nostri cani e gatti, che sia con una dieta commerciale o casalinga, il loro primo fabbisogno da soddisfare è quello energetico. L’energia chimica che essi ricavano da carboidrati, proteine e grassi presenti negli alimenti è fondamentale per supportare tutte le funzioni vitali (respirare, far battere il cuore, digerire, ecc.) e il movimento (correre, saltare, giocare), e deve essere fornita in una quantità tale da mantenere il peso ideale. Alimentare un animale con la giusta quantità di cibo è fondamentale per evitare un eccessivo dimagrimento o il sovrappeso, entrambe condizioni che porterebbero a conseguenze negative sulla sua salute.
Ma allora… di quanta energia hanno bisogno un cane o un gatto?
Il fabbisogno energetico di un animale, ovvero le kilocalorie che esso deve assumere nell’arco della giornata, è determinato da diversi fattori che vanno sempre considerati quando si calcola la dose quotidiana di alimento che dobbiamo somministrare al nostro cane o gatto:
Età
Cuccioli e gattini necessitano di più energia rispetto agli adulti perché devono sostenere il loro accrescimento e perché, essendo molto vivaci, sono sempre in movimento; al contrario, gli animali anziani hanno uno stile di vita tendenzialmente sedentario e consumano meno energia.
Attività fisica
Come ben sappiamo, più si fa movimento e più kilocalorie vengono “bruciate”, per cui gli animali che escono regolarmente, giocano spesso e fanno attività sportive, consumano una maggiore quantità di energia rispetto a quelli che trascorrono molto tempo in casa a riposare. Ma attenzione: un’attività fisica moderata prolungata nel tempo richiede più energia rispetto ad un’attività intensa di breve durata (una bella camminata in montagna è più dispendiosa di una lezione di agility!).
Sterilizzazione
Il metabolismo di cani e gatti sterilizzati rallenta a seguito dell’intervento a causa dei cambiamenti ormonali che si verificano nell’organismo.
Temperatura ambientale
Gli animali che vivono in luoghi tanto freddi o tanto caldi richiedono più energia per termoregolare e quindi mantenere costante la temperatura corporea.
Gravidanza e lattazione
La cagna e la gatta hanno bisogno di molta più energia in queste fasi delicate per poter sostenere, oltre al proprio mantenimento, anche lo sviluppo dei loro cuccioli e gattini e la produzione del latte materno.
Razza
Alcune razze canine tendono a ingrassare facilmente perché sono predisposte ad accumulare più grasso rispetto ad altre, parliamo ad esempio del Labrador Retriever e del Beagle.
Componente individuale
Non bisogna dimenticare che esistono anche delle differenze individuali, per cui non è detto che cani e gatti con le stesse caratteristiche possiedano un fabbisogno energetico identico!
Molte aziende formulano i propri mangimi tenendo conto delle variabili appena elencate, perciò all’interno della stessa marca si possono trovare prodotti simili ma che differiscono nella composizione, in quanto sono stati pensati per essere più adeguati a taluni soggetti piuttosto che ad altri. Dunque, per la scelta del prodotto ideale per il nostro migliore amico e per il calcolo della razione giornaliera, possiamo chiedere un consiglio al Medico Veterinario di riferimento.
Se, invece, si vuole scegliere di alimentare il proprio cane o gatto con la dieta casalinga, sarebbe opportuno rivolgersi a un Medico Veterinario specializzato in grado di formulare delle “ricette su misura”.
A proposito di energia… qual è il modo più semplice e naturale per ricaricare i nostri amici a quattro zampe con qualcosa di appetitoso dopo una bella passeggiata o un allenamento sportivo?
Ecco la ricetta: i jerky!
I jerky sono delle gustose strisce di carne essiccata, molto utilizzate anche dagli sportivi, e si possono fare con tanti tipi di carne purché magra.
Jerky di pollo o manzo
Ingredienti
- Carne magra (di manzo e pollo)
Procedimento
Procurarsi dei tagli magri di carne nella forma di bistecche sottili.
Tagliare le fettine di carne in strisce larghe circa 1-1.5 cm. La lunghezza può essere lasciata intera, ma per cani di piccola taglia o gatti si possono anche tagliare in pezzi più piccoli.
Riporre le strisce nei cestelli facendo attenzione a lasciare spazio fra una e l’altra.
Far essiccare con il programma carne P4 a 68°C per 8-10 ore (in base anche allo spessore delle fettine di carne).
Attenzione (1)
I jerky ben essiccati possono durare anche più di un mese, ma se preferiamo lasciarli un po’ più morbidi è meglio consumarli entro qualche giorno.
Attenzione (2)
La carne essiccata non è cotta, per cui il rischio di contaminazioni batteriche esiste ancora. Per evitare rischi, specialmente se in casa vivono persone immunodepresse (donne in gravidanza, bambini, anziani, malati cronici), dopo l’essiccazione è consigliabile mettere i jerky in forno a 150°C per 10 minuti.*
* La carne cruda è sempre inevitabilmente contaminata, possono esserci batteri “buoni” come nella maggior parte dei casi, ma talvolta anche batteri “cattivi”. Prendiamo l’esempio della Salmonella, uno dei batteri cattivi più famosi che è spesso presente nel pollo, motivo per cui si raccomanda sempre di non mangiare il pollo crudo. Per fortuna basta cuocere le carne e tutti i batteri muoiono per effetto del calore. Generalmente, se una persona ha un sistema immunitario efficiente, il consumo di carne contaminata da batteri buoni non provoca nulla (vedi tartare di manzo) oppure vomito/dissenteria se qualche batterio è più cattivo del normale (tipica intossicazione alimentare). Se invece parliamo di questa categoria più sensibile di immunodepressi, sappiamo che la “protezione standard” non è disponibile e anche batteri generalmente innocui possono creare qualche disturbo, quindi figuriamoci i batteri cattivi che possono diventare quasi letali. Il rischio proviene dunque sia dalla manipolazione diretta della carne cruda, sia dal fatto che cani e gatti che consumano carne contaminata poi emettono nell’ambiente i batteri ingeriti con il cibo tramite le feci o anche banalmente una loro leccata (ci sono numerosi studi che lo hanno dimostrato); è raro che cani e gatti si ammalino per il consumo di carne cruda contaminata perché sono molto più resistenti di noi, però ci sono comunque dei casi documentati in letteratura. Per delle persone vulnerabili come quelle citate, il cane o gatto che consuma carne non propriamente cotta può diventare un serbatoio di batteri che possono diventare anche molto pericolosi. Infatti, ad esempio, si raccomanda di non far fare pet therapy a cani alimentati con diete crudiste.
I jerky vanno conservati in un luogo fresco e asciutto, non in frigorifero perché la condensa può farli andare a male in breve tempo. Possono altrimenti essere messi sottovuoto e conservati in frigo e in freezer per non più di un paio di mesi.
Attenzione (4)
Prima di somministrare i jerky di pollo o manzo, accertarsi che il proprio cane o gatto non sia intollerante o allergico a quel tipo di carne. Altrimenti, su approvazione del proprio Medico Veterinario, si possono utilizzare altre fonti di carne magra (come tacchino o cavallo).
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
Scopri i nostri prodotti
Buongiorno.
Ho letto l’articolo, e occupandomi di sicurezza alimentare non ho potuto fare a meno di notare il “la carne essiccata non è cotta”. Per quale motivo si fornisce questa informazione, non veritiera? Secondo la Società Europea delle industrie conserviere, di cui ho documentazione, per ridurre di Log6 il batterio più resistente al calore, la Listeria, servono circa 20 minuti a una temperatura costante di 68 gradi. Qui la carne viene lasciata per diverse ore, più che sufficienti per poter considerare il prodotto effettivamente cotto. Se dovessimo portare tutto a 150 gradi svuoteremmo metà dei nostri supermercati.
Buongiorno Alfio, quel che succede è che i 68 gradi indicati sono quelli dell’aria e non al cuore del prodotto: Biosec (che possiamo dire essere uno dei più precisi e performanti tra gli essiccatori in commercio) non ha una sonda di temperatura precisa a livello professionale su ogni punto della camera di essiccazione, cosa che invece devono avere i forni di cottura professionali, e quindi per non incappare in fraintendimenti o rischi mettiamo quella dicitura, quasi come un disclaimer… Speriamo di averle dato uno spiegazione esaustiva, di come funziona un’essiccazione ad aria calda. Grazie per la domanda e buona giornata!
Buongiorno, grazie per la risposta. Si, capisco la logica dell’azienda e mi sembra più che corretta. Però posso assicurare (per quanto, giustamente, la mia testimonianza abbia poco valore) che in un’azienda mangimistica che seguo, che produce snack essiccati per un tempo simile a quello indicato nell’articolo, la temperatura al cuore viene raggiunta. Non facciamo un controllo costante, perché l’azienda è piccola (in accordo con la ASL), lo facciamo a campione sporadicamente con la sonda tarata dal laboratorio accreditato, e abbiamo constatato il raggiungimento della temperatura proprio al cuore, anche con pezzi di carne piuttosto grandi. Invece per i 10 minuti di forno a 150 gradi non sono molto convinto che la temperatura al cuore, in un prodotto che ha una trasmissione del calore scarsa come un essiccato, venga raggiunta. Però posso fare una prova. Grazie per la cortese risposta.
Grazie a te Alfio, i confronti sono sempre utili. Come racconti tu, la differenza in questo caso la fa un processo industriale rispetto ad un uso domestico… possibile che i 68 gradi siano sufficienti anche per le nostre macchine (le pezzature di carne nel nostro caso sono piccole) ma il passaggio in forno diventa una precauzione aggiuntiva che preferiamo lasciare. Ci riserviamo comunque di confrontarci a riguardo anche con la nostra veterinaria. Nel frattempo grazie per il tuo intervento. Un saluto e buona giornata.
Salve Alfio, lei parlava di Pet food, quindi gli snack per i nostri amici a 4 zampe sono solo essiccati e non contengono conservanti?
Gentili Signori,
grazie per le informazioni.
È possibile far eventualmente bollire la carne prima di essiccarla in modo da essere certi che non sia contaminata o non contamini?
Buona continuazione e grazie in anticipo,
Marika
Buongiorno sig.ra Marika,
e grazie per la sua domanda!
Come ho già accennato nelle ricette proposte finora, la sola essiccazione non è sufficiente per garantirci una carne “pulita” dai batteri, poiché per eliminarne alcuni particolarmente resistenti può servire una temperatura più elevata di quella che può raggiungere un essiccatore. Per questo motivo consiglio sempre, come precauzione, di mettere in forno a 150°C per qualche minuto i prodotti di carne essiccati in casa. In alternativa, se Lei preferisce, può cucinare la carne prima di essiccarla – allungando un po’ le tempistiche di preparazione del prodotto, ma togliendosi così ogni dubbio.
Il congelamento e l’essiccazione sono tecniche di conservazione, ma non di cottura, per cui la possono precedere o seguire ma non sostituire.
Per eliminare i parassiti, invece, l’essiccazione è sufficiente e per ulteriori dettagli circa Anisakis la invito a seguire il prossimo articolo che tratterà proprio quello.
Un saluto cordiale e buona essiccazione!
dott.ssa Giada Morelli
Buongiorno. Grazie per la vostra disponibilità e le informazioni.
Vorrei chiedere: se la carne, prima di essere essiccata, viene congelata è possibile che sia più “pulita” alla fine dell’essiccatura?
Grazie ancora e buona giornata.
Buongiorno Carmen! La sola essiccazione non è sufficiente per garantirci una carne “pulita” dai batteri, poiché per eliminarne alcuni particolarmente resistenti può servire una temperatura più elevata di quella che può raggiungere un essiccatore. Per questo motivo consigliamo sempre, come precauzione (e su consiglio della nostra veterinaria nutrizionista dott.ssa Giada Morelli), di mettere in forno a 150°C per qualche minuto i prodotti di carne essiccati in casa. In alternativa, se Lei preferisce, può cucinare la carne prima di essiccarla – allungando un po’ le tempistiche di preparazione del prodotto, ma togliendosi così ogni dubbio.
Il congelamento e l’essiccazione sono tecniche di conservazione, ma non di cottura, per cui la possono precedere o seguire ma non sostituire.
Per eliminare i parassiti, invece, l’essiccazione è sufficiente e per ulteriori dettagli circa Anisakis la invitiamo a seguire il prossimo articolo della nostra rubrica dedicata all’essiccazione per il cibo per animali, che tratterà proprio quello.