Primi caldi? Beviamoci una cotoletta essiccata e bella dentro!
Cotolette di cetriolo essiccate da Bella Dentro!
A questa ricetta non ci avevamo mai pensato neanche noi! Ma i ragazzi di Bella Dentro sono veramente inarrestabili! Sarà la grinta per la gestione della loro vita nell’apecar (che ci hanno raccontato in tutti gli altri articoli della loro rubrica “Il gusto del buon senso“), sarà che l’essiccazione si presta agli usi più impensati, comunque sia questa volta hanno disidratato gli ingredienti di una bevanda… gli opposti in fondo si attraggono, dicono 😉 Buona lettura!
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L’arrivo dei primi caldi, per noi belli dentro vuol dire due cose:
- Il nostro magazzino si trasforma nel circo dei cetrioli: ovunque ti giri compaiono esemplari deformi, storti, giganti, minuscoli.
- La nostra apecar si trasforma in un forno a microonde e gli svarioni o le allucinazioni da disidratazione sono dietro l’angolo.
Come sopravvivere? Semplice! Essiccare a manetta e preparare dei salva-vita tascabili, naturali e Belli Dentro, capaci di tenerci in piedi e dissetarci con gusto, evitando il rischio di sprecare cetrioli dimenticati nel magazzino e di vedere draghi attraversarci la strada.
Il nome? Che ci crediate o no, ha un senso… non è frutto di un’insolazione 😉
Cotolette dissetanti Belle Dentro
Ingredienti
- 500 g cetrioli Belli Dentro (ossia 2 smilzi e storti e 1 oversize)
- 4/5 limoni
- 1 tronchetto di zenzero
Cosa serve
pela-patate
spremiagrumi
grattugia sottile
macina caffè o mixer a bicchiere
Fogli Drysilk
1 vassoio SiliDrop
Procedimento
Per prima cosa spellate i cetrioli (guai a chi butta le bucce, potete essiccarle, insieme a qualche rondella e mangiarle come snack o aggiungerle alle insalate per un effetto crunchy!).
Una volta spellati, grattugiateli con una grattugia sottile e disponeteli su un ripiano dell’essiccatore (possibilmente su un foglio DrySilk o un foglio di carta forno), quindi grattate la scorza di un limone e aggiungetela ai cetrioli grattugiati.
Spremete quindi i limoni con uno spremiagrumi, facendo attenzione a togliere i semi.
Nel frattempo spellate un tronchetto di zenzero (la dimensione varia a seconda del gusto “piccante” che volete ottenere, noi ne abbiamo usato uno di circa 60 g).
Grattugiate lo zenzero con una grattugia fine, quindi “spremete” la polpa ottenuta schiacciandola tra due cucchiai da minestra e facendo colare il succo estratto direttamente nel succo di limone precedentemente spremuto.
(Inutile dire che se siete tra i fortunati che hanno una centrifuga o un estrattore, potete risparmiarvi il passaggio della grattugia e spremitura di zenzero e limone, passandoli insieme nella centrifuga ed essiccando il succo ottenuto).
A questo punto, versate il succo di limone e zenzero mischiati nel cestello dell’essiccatore preparato con il SiliDrop specifico per l’essiccazione dei liquidi (se non lo avete procuratevelo perché senza è impossibile!)
È il momento di far partire l’essiccatore! Essendo sempre di fretta, abbiamo usato programma T5 (60 C°) per 18 ore (il cetriolo risulta pronto anche prima, ma per comodità abbiamo tolto tutto insieme alla fine).
Al termine del programma, controllate che i composti siano belli secchi. Il succo deve avere una consistenza molto appiccicosa, tipo carta moschicida… (ecco, in caso saprete come potete impiegarla alternativamente).
Prendete ora la polpa di cetriolo con scorza di limone essiccata e frullatela in un mixer oppure passatela in un macina caffè finché non avrete ottenuto una polvere sottile.
Nel frattempo staccate delicatamente la sottile sfoglia di limone essiccato dal Silidrop (ve lo diciamo da subito, tenderà a strapparsi e a ripiegarsi inesorabilmente su se stessa come un nastro di scotch, ma niente paura, con un po’ di pazienza e self-control la riuscirete a modellare ed appiattire). Una volta staccata, tagliatela e formate dei francobolli di circa 2-3 cm per lato; a questo punto tuffateli nella polvere di cetriolo e limone come fosse una panatura, ottendo delle vere e proprie mini cotolette!
Ecco qui, ce l’avete fatta, il sudore versato per lavorare la sfoglia di succo essiccato potrà essere reintegrato da una bevanda incredibilmente dissetante! Vi basterà tuffare una o più cotolette in una borraccia o una bottiglia piena d’acqua, agitare per qualche minuto et voilà il gioco è fatto. Occhio che potrebbe diventare la vostra bevanda preferita da farvi sotto all’ombrellone… beh, in ogni caso per noi è la migliore da portarci in ape d’estate, quando anche l’ombra del portellone sembra più un avvoltoio sopra le nostre teste che un fresco riparo.
Ora la domanda potrebbe sorgervi spontanea: che bisogno c’è di fare queste cavolo di “cotolette”? Non si potrebbero fare delle palline o una polvere di tutto?
Bene, che ci crediate o meno, la scelta ha un fondamento pratico e razionale e non è solo una nostra trovata per dare un nome assurdo alla ricetta!
Eccovelo spiegato:
- Lo zucchero contenuto naturalmente nel succo di limone, fa sì che al termine dell’essiccazione si ottenga un composto molto appiccicoso ed elastico e dunque impossibile da polverizzare.
- Polverizzare i cetrioli aiuta a farli disciogliere rapidamente nell’acqua fresca e a rendere antiaderente il succo di limone e zenzero essiccato, così che si possano conservare le “cotolette” in una scatolina o in un barattolo senza che si appiccichino tra loro creando un mappazzone.
- La scelta di tenere il succo di limone e zenzero essiccato in “francobolli” e dunque porzioni sottili è data dal fatto che in questo modo si può garantire un tempo di scioglimento in acqua molto più rapido. Se ad esempio si facessero delle palline, anche queste impanate, avremmo sicuramente un risultato più carino, ma tempi di scioglimento in acqua fresca decisamente più lunghi (anche un paio di giorni, a seconda della dimensione!) e quando si è in giro con l’ape in preda agli svarioni, è fondamentale riuscire a preparare il bibitone salva-vita nel più breve tempo possibile!
Convinti? ;-P
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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