Essiccando con Elisa Bessega… per imparare il trail food fai da te!
Trail food essiccato, il non plus ultra della leggerezza zero waste!
Elisa Bessega l’abbiamo già incontrata, durante il racconto del trekking Translagorai di cui vi abbiamo parlato proprio su queste pagina, qualche tempo fa… La ritroviamo come autrice protagonista di questa nuova rubrica, dedicata alla preparazione e conservazione di cibo sano con cui nutrirsi durante le attività a contatto con la natura, nei trekking e attività alpinistiche.
Anche per lei ecco qui la simpatica intervista iniziale, in cui la conosceremo meglio ed inizieremo a capire che quando c’è la passione, le giuste occasioni e soluzioni arrivano sempre!
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Tauro: Come hai scoperto Biosec?
E: Ho scoperto Biosec cercando un modo per conservare il cibo da usare durante trekking e attività alpinistiche di più giorni; volevo trovare un’alternativa home made agli alimenti preconfezionati ben più costosi ed inquinanti. L’idea di essiccarli mi è venuta qualche anno fa, la prima volta che ho organizzato con alcune amiche una traversata in autonomia in un ambiente naturale selvaggio e senza punti di appoggio intermedi. Al tempo già autoproducevo quasi tutto in casa, e in quell’occasione ho iniziato a sperimentare con lo zero-waste anche in montagna creando una versione da viaggio, iper-leggera e senza imballaggi, di tutti i prodotti per l’igiene personale (deodorante, crema, dentifricio, sapone ecc.) Nonostante questo, in 4 giorni di trekking avevamo prodotto più spazzatura di quanta ne facessi io a casa in settimane, e proveniva quasi tutta dai bustoni di pasti pronti, scatolame e confezioni mono dose di colazioni pranzi e cene.
Cercando online una soluzione più sostenibile, economica e comoda da trasportare ho scoperto il mondo del trail-food fai da te, una pratica molto diffusa negli USA ma della quale, in Italia, ho trovato informazioni solo nel blog essiccare.com. Da lì ci si ritrova per forza a curiosare nella community Gente Che Essicca scoprendo i prodotti di Tauro.
T: Utilizzavi già un essiccatore in cucina?
E: Sì, da quando mi sono imbattuta nel mondo dell’essiccazione non ho fatto altro che parlarne con chiunque fino alla noia. Questo deve aver convinto gli amici a regalarmi un essiccatore per Natale. Un pensiero azzeccatissimo, se non fosse che era un modello base, di tipo verticale e poco adatto a esaudire le mie necessità culinarie già abbastanza inconsuete. Lo usavo per sperimentare la conservazione di piatti con una componente liquida elevata come risotti, zuppe, verdure cotte e cereali; mi sono dovuta arrangiare per qualche anno con la carta da forno invertendo regolarmente i cestelli per ottenere una cottura uniforme prima di passare finalmente ai ripiani orizzontali di Biosec e alle comodissime vaschette di silicone antiaderente SiliDrop.
T: Quali prodotti essicchi maggiormente?
E: Lo uso principalmente per preparare snack e pasti a lunga conservazione da consumare durante le attività outdoor, ma essicco anche tutti i prodotti locali di stagione che in certi periodi dell’anno si trovano in grandi quantità e a poco prezzo, come mirtilli, funghi, cachi e qualche erba aromatica.
T: Consiglieresti l’essiccatore ai tuoi colleghi? In cosa fa la differenza?
E: L’essiccazione è uno dei più antichi metodi di conservazione naturale, riscoprirlo permette di ritrovare un rapporto più intimo con il cibo che si consuma. Direi che è indispensabile non solo per chi voglia provare a ridurre l’uso di alimenti preconfezionati, ma anche per chi è curioso di sperimentare una forma di nutrimento più autentica e più slow. Quindi sì, certo che lo consiglierei.
T: Qual è il punto di forza di Biosec, che lo rende utile in una cucina professionale ma anche domestica?
E: Credo che i punti di forza dipendano dall’uso che si fa dell’essiccatore. Dal mio punto di vista non potrei più fare a meno della ventola orizzontale che diffonde l’aria calda uniformemente tra tutti i cestelli e dei fogli di silicone antiaderente: questa combinazione mi permette di sperimentare l’essiccazione e la conservazione di qualsiasi alimento, qualunque sia la consistenza e la dimensione del prodotto finale.
T: Qual è stata la migliore innovazione che hai ottenuto grazie a Biosec, il prodotto o la ricetta di cui vai più fiera?
E: La mia ricetta più innovativa è sicuramente l’energy-gel fatto in casa. Chi pratica sport di resistenza per diverse ore in ambiente montano sa quanto risulti pesante anche un gesto semplice come masticare, e si affida spesso a bustine di gel energetici monodose. Ho sempre fatto fatica a digerire tanto il gel industriale quanto la relativa spesa (e la produzione di rifiuti che ne deriva), così è nata l’idea di una polvere solubile ipercalorica e ricca di sali minerali ottenuta a partire da prodotti naturali, da consumare rigorosamente in flask riutilizzabili. Ma non ti rovino la sorpresa e te la racconto nei prossimi mesi.
T: Hai qualche suggerimento per migliorare Biosec?
E: Sarebbe interessante che Tauro approfondisse il potenziale dell’essiccazione per l’attività sportiva e che magari sviluppasse una linea di prodotti dedicati alla conservazione dei preparati essiccati da usare in alternativa alla plastica monouso. I vasetti di vetro chiusi ermeticamente sono perfetti da tenere sugli scaffali di una cucina, ma nessuno li porterebbe mai sulla schiena. Per contro le comuni buste ziplock sono leggere e poco ingombranti ma anche poco resistenti, e prima o poi vanno comunque buttate. Sarebbe bello trovarne una versione duratura e altrettanto funzionale da mettere nello zaino.
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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