Essicchiamo su Wired!
Ok, va bene. Abbiamo aspettato, siamo stati zitti, abbiamo sperato che qualcuno, magari seguendo gli indizi su newsletter e facebook, ci dicesse Ehi, ma come avete fatto?!
E invece nulla, il silenzio totale. Ora, le ipotesi sono due. O non ve ne frega una mazza (siamo raffinati) dell’essiccazione, o non conoscete Wired.
Il che, oltre a sembrarci inspiegabilmente assurdo, resta l’unica ragionevole motivazione che siamo disposti ad accettare.
Iniziate, per rifarvi, a cliccare l’immagine qui sotto e a leggervi lo splendido articolo uscito sul numero di marzo.
Non trovate che il boxino in alto a destra sia delizioso? Col suo bel focus sul motore elettronico? E che dire dei 4 punti a piè di pagina, che in due parole riassumono tutta la genialità e l’innovazione di Biosec?! Ok, ci stiamo beando un po’ troppo… ma vi siete accorti che ci siamo anche noi del blog?
Avremmo tanto voluto farvi vedere il pdf originale della rivista, ma per quanto abbiamo insistito, si rifiutano di fornircelo. Uffa. Quindi dovrete accontentarvi di questa ottima scansione pdf (nessuno si azzardi a dire che non sia eccezionale) operata nientpopodimeno che dal nostro titolare tuttofare.
Wired, per chi non lo sapesse, è una testata giornalistica mensile del gruppo Condé Nast (lo stesso di Vogue, GQ, AD, Vanity Fair, per intenderci), il cui pay off recita “Storie, idee e persone che cambiano il mondo”. Mica male no? Si occupa prevalentemente di cose che all’inizio possono sembrare un po’ nerd, così tecnologiche, scientifiche ed informatiche, ma che si rivelano spesso divertentissime, sempre innovative, curiose e all’avanguardia.
Ordunque, la storia è la seguente: il giovine immortalato qui sopra nell’atto rivoluzionario di offrirvi un kiwi essiccato (sì, è proprio un kiwi, non c’è dubbio alcuno!) si chiama Matteo Bordone, ed ha da qualche tempo un suo spazio all’interno della versione online della rivista, dal quale tiene un bel blog che parla di tecnologie e curiosità. C’è che a un certo punto, come racconta lui stesso nell’articolo, ci ha visti e sentiti un po’ qua un po’ là – quasi sempre in Veneto, a quanto pare – e ha deciso di vederci chiaro con sta cosa dell’essiccazione. Ci ha chiesto un essiccatore in visione per un paio di settimane, ha fatto il misterioso, ci ha reso la macchina piena di zucchero essiccato. Et voilà, l’articolo è servito.
Cosa ci insegna questa storia?
Primo: che l’essiccazione sta finalmente iniziando a uscire dall’angolino di nicchia in cui da anni la si relegava, viene scoperta da chef, sfruttata da professionisti, benedetta da prepper in attesa di un’imminente fine del mondo ed entra nelle nostre cucine non perché va di moda ma perché è intelligente, utile, sana e soprattutto buona, buonissima.
Secondo: siamo evidentemente storie, idee o persone che cambiano il mondo (evvai!)
Terzo: preparatevi, perché la fine del mondo è vicina e non potete assolutamente pensare di affrontarla senza una sorta pressoché illimitata di roba essiccata! 😀
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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wow ma che bello bravi bravi ^^
Grazie Mamma Papera! Cresciamo anche grazie a te!! 😀
Non si capisce perché, se lo dico io, sono una fanatica, se lo dice Matteo Bordone, è un figo… ma va bene lo stesso.
A proposito, ho una variazione-lampo sul tema delle chips, appena spunta un raggio di sole faccio una foto meno orrenda del solito e vi aggiorno.
Perché lui s’è fatto fare delle foto super senza sacchetto in testa e non ci risulta parli da solo, pardon, con le vocine nella sua testa. Ma attendiamo variazione lampo, se il sole non dovesse spuntare, usa un faro al neon puntato contro il soggetto da immortalare!
non ho modo di vedere il video ora ma mi sono gustata uno spassosissimo post e spero di trovare il modo di sperimentare al più presto. perché, anche se a vedermi non sembra, sono unpochino intelligente anch io, e ho già capito che l essiccazione è una furbata!!
Come sarebbe a vederla non sembra!? A leggerla sì, e siamo contenti di sapere che anche lei stia scoprendo con noi il gusto (ed il buonsenso) dell’essiccazione. Il suo – già bellissimo e coccolissimo – blog potrà solo trarne profitto! 😉
Bravi..io non potrei più star senza!!
L’entusiasmo della ricerca e le continue sfide culinarie sono le piccole cose che fan grande la vita..
Dite che abbia esagerato ;-D ?!?
Paola
Grazie! Nessuna esagerazione, lei continui a ricercare e a sperimentare. E se esce qualcosa di interessante, ci mandi foto e ricetta che la pubblichiamo! 😀