I Grandi Ostici dell’Essiccazione
Esiste un presupposto chiaro e semplice, nel bellissimo mondo dell’essiccazione, che spesso sfugge ai più.
L’assunto recita più o meno così: non tutti i prodotti sono adatti all’essiccazione.
Fine. Punto. Funziona così, e chi vi dirà il contrario starà mentendo. La verità è che le anomalie e i limiti esistono in ogni campo e un essiccatore non fa eccezione. Non è una macchinina magica che risolve problemi schioccando le dita, sapete anche voi che bisogna prenderci la mano, farci il callo, capirne i ritmi e le variabili.
Ma la cosa non è poi così strana, a ben guardare, è solo che con gli altri elettrodomestici rispettiamo l’assunto senza pensarci troppo, in automatico, perché li usiamo da prima di nascere.
Un esempio: la lavastoviglie lava i piatti. Sì, vero. Ma mica sempre mica tutti. Bisogna disporli in modo intelligente, per non alterare o bloccare il flusso dell’acqua e per ottimizzare gli spazi. Bisogna dare una veloce passata alle cose più sporche o incrostate prima di cacciarle a lavare, o le ritroveremo identiche a come le avevamo lasciate. Bisogna cambiare il sale e svuotare il filtro, dai su, almeno una volta all’anno!
E vogliamo parlare delle asciugatrici?
In Italia non vanno molto di moda, anche se prendono man mano sempre più piede e sono peraltro un ottimo esempio di quel che succede a una cosa stesa alla luce diretta del sole o “essiccata” con flussi di aria tiepida (per chi non avesse mai provato l’entusiasmante esperienza, nel primo caso gli abiti escono duri, stopposi e, se non si sta attenti, coi colori alterati, soprattutto in mancanza di una pur minima brezzolina. Nel secondo invece escono morbidi, soffici e vaporosi, quasi sempre non necessitano di essere poi stirati e tutto questo senza l’uso preventivo dell’ammorbidente). Una magia insomma! Ma. Ogni volta va svuotato il serbatoio dell’acqua e pulito il filtro da pelucchi e capelli, sbagliare il programma equivale a ritrovarsi un grumo di lenzuola appallottolate stile sacco a pelo, belle tiepidine all’esterno del bozzolo e completamente fradice al suo interno. Insomma, come con ogni altra cosa, bisogna provare, riprovare e imparare. Il che è anche divertente, se vogliamo, e ci rende un po’ meno succubi delle macchine che ci semplificano la vita.
Ci sono poi cose che in lavastoviglie non si lavano punto (i bicchieri di cristallo del servizio buono della nonna e le pentole antiaderenti nuove di pacca, per esempio. Come dite? Ce li lavate lo stesso?! Arditi incoscienti!!) e che la vostra asciugatrice disintegrerà se le chiederete di restituirvele morbide e pronte per l’armadio.
Quindi? Cosa c’entra questa pizza?
Pizza? Parliamo anche del forno??!
No – anche se il principio è lo stesso – tutto questo per capire insieme, a partire da elettrodomestici di più larga diffusione e uso comune, che anche l’essiccatore ha dei limiti ed è davvero necessario tenerli presente.
Oggi iniziamo una serie di 4 articoli dedicati ai grandi ostici dell’essiccazione, come li chiamiamo qui: albicocche, prugne, fichi e pomodori.
Perché mai ostici, poverini? Ripassino.
Quando abbiamo imparato quali sono i princìpi base dell’essiccazione, abbiamo scoperto che, insieme alla temperatura di esercizio impostata e alla quantità di acqua contenuta negli alimenti, una delle grosse discriminanti è lo spessore del prodotto che vogliamo essiccare. Per questa ragione, il grosso di quel che può entrare in un essiccatore va tagliato, preferibilmente in modo omogeneo, in fette di massimo 6/7mm di spessore.
Iniziano a chiarirsi un po’ di cose? Bene!
I grandi ostici dell’essiccazione non si fanno a fette (o perlomeno quasi mai, vedremo insieme le eccezioni più avanti). Si tagliano a metà! E se si tagliano a metà, noi poveretti non abbiamo alcun potere al mondo per determinare il loro spessore, che dipenderà esclusivamente dalla pezzatura e quindi da madre natura.
Per questo motivo, è fortemente sconsigliato provare ad essiccare, per esempio, albicocche di dimensioni esagerate, che superino per capirci i 4 cm sul lato lungo. Diventerebbe un processo eterno, dispendioso e di non sicura riuscita. Il frutto potrebbe perfino iniziare a marcire PRIMA che l’essiccazione sia sufficientemente avanzata da inibire i microorganismi che causano la decomposizione dell’alimento.
Questo lunghiiiiissimo cappello introduttivo vi faremo il bene di risparmiarvelo, nei prossimi articoli sull’argomento. Intanto l’abbiamo scritto e lo troverete sempre qui ad attendervi, in caso di dubbi.
Ci manca la parte interessante. I consigli e i passi giusti per essiccare con successo albicocche, fichi, prugne e pomodori di media/grossa pezzatura. Ma per oggi basta così, sennò vi addormentate sul pc.
Stay tuned, si inizia a breve!
– I grandi ostici dell’essiccazione: le Albicocche
– I grandi ostici dell’essiccazione: il Pomodoro
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
Scopri i nostri prodotti
sono rimasta un pò raggelata sulla sedia.. perchè il mio sogno di comprarmi l’essiccatore è alimentato dal gran desiderio di poter fare i pomodori secchi (ovviamente quelli che mi coltivo nel mio orto bio!) ma soprattutto le prugne (del mio albero!) che amo!!! sono rimasta un pò perplessa e non vedo l’ora che escano altri capitoli di questa rubrichina 😛
Ahahah! Mai paura mai!! 😀
Non si raggeli e abbia fede. Se le sue prugne non hanno le dimensioni di un pallone da rugby, sveleremo al più presto tutti i trucchi e le procedure migliori per essiccarle alla grande.
Non tema, che qui ne facciamo enoooormi scorpacciate anche noi, per non parlare di pomodori e albicocche 😉
A prestissimo allora!
Ma… ma come…? Sono rimasta con un palmo di naso, volevo subito entrare nel vivo e scoprire i trucchi!
Anche perché io, finora, dei quattro cavalieri dell’Apocalisse ho essiccato solo albicocche e prugne, e mi sono venute benissimo. È vero che ho fatto le più grandi in quarti o addirittura a fette, ma non ho avuto problemi, e sono curiosa di vedere a cosa sono scampata!
Aneddoto imbarazzante: recentemente ho portato un po’ di questi frutti essiccati con me, per sgranocchiarli in attesa di iniziare una gara di orienteering. Si tratta di un appuntamento che viene organizzato ogni anno, al quale ogni anno puntualmente mi reco.
Quando ho preparato lo zaino, sono andata a saccheggiare la dispensa e ho trovato il contenitore con prugne e albicocche, e ho pensato “Ecco cosa fa al caso mio, me le ero portate anche lo scorso anno”. In quella, ho realizzato con terrore che appartenevano alla medesima produzione, vale a dire che stavano nella mia dispensa dall’estate del 2012.
Ho fatto aprire il contenitore a mio marito, certa di trovarlo abitato da forme di vita aliene, invece era tutto perfettamente conservato e ancora buonissimo.
Insomma: sono almeno 18 mesi che non sistemo la dispensa e mangio frutta di un anno di età!
Sempre orgogliosi di lei, signorina Larry. 😀
A breve trucchi ed errori comuni!
Mi raccomando svelateci il mistero dei pomodori che diventano neri!!!!
ahi ahi ahi, nonono, non devono assolutamente. Un passo alla volta, tutto vi sarà spiegato, promesso!
[…] lo sappiamo, voi volete che continui la saga dei quattro grandi ostici. E lo farà, è una promessa. A breve si inizia con le […]
[…] di quello che dovevamo dirvi, e che ovviamente vale per tutti i prodotti incriminati, stava nel precedente post. Ricapitoliamo al volo? Giusto due cose da tenere a […]
Ho comprato oggi il mio biosec…non vedo l ora di provarlo…
Vorrei avere consigli x essicare i kiwi che nonostante ho seguito le istruzioni (programma P2, e spessore delle fette 6/8 mm, li ho rigirati più volte) dopo 4 giorni si stanno ricoprendo di muffa color bianco. Addirittura li ho fatti essicare altre tre ore dopo la fine del programma!? Idem per i pomodori, a volte diventano internamente neri. Help me!!!
Carissimi tutti, siete simpaticissimi! Io ho appena ricevuto il biosech per i miei quarant’anni! Lo sognavo da due anni e ora non mi sembra vero di averlo! Sto studiando prima di iniziare ad operare e non vedo l’ora! Ho capito che una fase importante è il mantenimento e devo approfondire…mumble mumble mumble! Comunque….vi adoro già, grazie di essere entrati nella mia vita!!! Caterina
Caterina ma, ma, ma… così ci commuove! 😀 Sul serio, mica per scherzo! Adesso stampiamo il suo messaggio e lo attacchiamo in sala caffè, così tutti possono essere onorati ed orgogliosi per le sue parole! Siamo qui per qualsiasi necessità.
Un caro saluto e buona essiccazione!
Ah… ci stavamo dimenticando… AUGURI DI BUON 40ESIMO COMPLEANNO! 😀 <3
E le prugne e i fichi? Che sono quelli che mi interessano di più… Avete Consigli pratici? Io 3 giorno fa ho messo ad essiccare le prugne tagliate a metà, ma non le ho fatte sbollentare, le ho tagliate a metà e messe a 55 gradi … Sto ancora aspettando che l’essiccazione di completi… Se non si sono marcite il primo giorno vuol dire che sono Salve?
Certamente Adriana, sono sicuramente salve! Sui fichi ci sono diversi post, cerca all’interno del blog!
Per le prugne arriviamo, ma il procedimento è quello delle albicocche. Non serve sbollentare se si divide a metà, in fette si va più veloci, ottimi i 55 gradi ma potete osare 7/8 ore di P4 per metterci ancora meno e scongiurare tutti i rischi di muffa. Poi si può scendere a 50/55 😉 Buona essiccazione!
Si grazie! Ho appena trovato il post sui fichi! Ma perché se si fanno interi si devono sbollentare? Comunque purtroppo non ho ancora il biosec, ma ho già chiesto alla mia famiglia di regalarmelo per il compleanno!! Sarà un regalo meraviglioso!! Grazie mille per i consigli, molto utili!
Buongiorno! Sbollentare pochi secondi la frutta definita “ostica” all’essiccazione serve a rendere la buccia un po’ meno impermeabile e quindi a consentire una migliore evaporazione dell’acqua contenuta nel frutto durante l’essiccazione. Ci auguriamo che con il suo Biosec in regalo lei possa fare cose meravigliose!
Buongiorno, ho da poco acquistato un vostro essiccatore e sto provando ad essiccare delle prugne tipiche qui della mia zona ( le zucchelle) che sono piuttosto piccole. Dopo averle sbollentate le ho riposte nei cestelli, impostato il P6 con tempo 64h… per verificare il livello di essiccazione posso aprire il tunnel nella parte dietro e tenendolo acceso?
Grazie
Certo Armanda, non corre nessun rischio ad aprire lo sportello! Legga questo articolo, che abbiamo scritto ad hoc per sanare questi dubbi: https://www.essiccare.com/2018/02/01/apertura-sportello-essiccatore-sicura/ Buona essiccazione!
Salve, nel mio nuovo essiccatore Biosec non trovo il programma per le olive, mi dispiacerebbe non poterle fare , ne ho tante e belle di dimensioni medio piccole .
Buongiorno! Non c’è un programma specifico per le olive ma possono essere fatte a pezzettini ed essiccate con il programma P4 per le prime ore e poi può proseguire con il P3 fino a completa essiccazione. Ovviamente mettere le olive intere è sconsigliato, quindi consigliamo vivamente o disossatura e fettine o piccoli pezzettini, staccando la polpa dal nocciolo! Buona essiccazione!
Ma, una volta essiccate, si possono usare così? Che ne è dell’amaro per eliminare il quale si usano comunemente tecniche più macchinose come la salamoia?
Buongiorno Mauro,
la frutta essiccata si può consumare così, semplicemente essiccata. Per che prodotto si riferiva all’amaro o alla salamoia? Grazie e buona essiccazione!
Da sempre,per Natale, preparo i tortellini, poi li congelo per gustarli nei lunghi pranzi delle feste.Quest’anno vorrei provare ad essiccarli con il mio Biosec, ma prima di buttare via denaro, tempo e fatica vorrei sapere se è possibile, senza rischiare una intossicazione….Potreste darmi qualche consiglio? Grazie!
Certamente! Biosec ha il programma apposito per l’essiccazione della pasta. Scegli P5 e sei tranquilla. Tuttavia i tempi dipenderanno dalla tua personale ricetta, dalla quantità di ripieno, dall’umidità dell’impasto. Insomma, questo dettaglio va verificato in corso d’opera. Se può essere d’aiuto, ci sono tantissimi suggerimenti, ricette e foto di questa preparazione nella nostra community facebook, Gente che Essicca!
Salve, ma secondo voi, il passato di verdure già cotto ed essiccato è mangiabile? Chiaramente dopo averlo polverizzato! Il mio è un esperimento, qualcuno ha già provato?
Ciao Alessandra,
partendo dal presupposto che dagli esperimenti, nell’essiccazione, sono spesso nati grandi successi, sì, puoi provare. Un passato di verdure necessiterà una vaschetta che lo contenga bene nella sua fase ancora acquosa: ridurlo in polvere è una buona idea, poi puoi provare a reidratarlo tipo vellutata. Facci sapere come risulta. Buona essiccazione!