Il contrario di essiccare è… estrarre!
Non ci avete mai pensato, vero?
Avete sempre creduto che il contrario di essiccare, cioè seccare, fosse bagnare o al massimo idratare, che fa più bello.
E invece…
In queste giornate di caldo intensissimo un po’ ovunque, la questione si fa interessante e fondamentale. Bisogna assolutamente idratarsi, lo dice anche il TG!, e noi che siamo esperti di come si leva l’acqua dalle cose, adesso vi sveliamo un piccolo segreto per rimettercela. Per bere in modo più creativo, gustoso e nutriente che con un semplice bicchierone di – seppur ottima – acqua minerale.
Partiamo da un terreno conosciuto: l’essiccazione appunto.
L’essiccazione è in sostanza un processo che elimina tutta l’acqua da un alimento, preservando pressoché intatte tutte le sue componenti nutritive ed enzimatiche e le sue proprietà organolettiche.
E cos’è quella cosa che fa esattamente il contrario, cioè elimina da un alimento tutto TRANNE l’acqua, preservandone le componenti nutritive?
L’estrattore!
Ci ha sempre divertiti questo bel parallelismo, la complemetarietà tra queste due macchine per l’alimentazione sana e corretta.
In commercio esistono moltissimi modelli diversi di estrattore, non sta a noi consigliarvene uno. Ci è però sembrato interessante farvi sapere che frutta e verdura di stagione possono essere “spremute” per ottenere succhi che, al pari dei prodotti che escono dall’essiccatore, mantengono tutto il gusto e la salute dell’alimento.
A differenza delle normali centrifughe, infatti, gli estrattori non “stressano” il cibo surriscaldandolo, ma lavorano a bassi giri, mantenendolo fresco e intatto.
Anche qui un parallelismo: è un po’ la differenza che passa tra le alte temperature della cottura, aggressive per i prodotti, e quelle delicate dell’essiccazione.
E gli scarti? Avendo noi mantenuto i nutrienti e gli enzimi nella parte acquosa dell’estratto, gli scarti solidi sono composti praticamente solo di fibra, quindi utili al transito intestinale ma poco nutrienti in sé. Meglio non essiccarli così come sono, per farne per esempio dei cracker o delle polpette.
Tornano però molto utili come aggiunte a queste ricette, che abbiano come base altri ingredienti completi. In questo caso, inserire nei preparati un po’ di scarto della vostra centrifuga può contribuire come legante, conferisce comunque il sapore del prodotto di origine e apporta ulteriori fibre al preparato!
Non vi resta che decidere quale modello fa per voi e darvi alla sperimentazione dei mix più originali e gustosi!
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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Post interessante, ma deludente, amici.
Mi sono per un attimo illusa che steste lanciando su mercato un estrattore efficiente e affidabile come i vostri essiccatori o almeno – sembrandomi, in effetti, improbabile che vi foste messi a produrre estrattori – che aveste stretto una partnership con un produttore altrettanto degno di fiducia… pensateci!
Penseremo, penseremo. Voi intanto idratatevi!
Ma dopo aver estratto successivamente si puo essiccare quel prodotto?
Buongiorno Nino, si riferisce all’essiccazione dello scarto della centrifuga o dell’estrattore? In caso affermativo, sì, si può essiccare ma ricordiamo sempre che nello scarto ci sono solo fibre quindi sarebbe meglio aggiungere un frutto o una verdura fresca di modo da reidratare il composto e ripristinare nutrienti e vitamine! Buona essiccazione 😉