Autunno, stagione bianca e arancione
Chiudiamo il mese di ottobre con il nostro amico sportivo e appassionato di montagna, parlando di cachi, perché ragazzi non potrebbe esserci momento migliore e anche Fabio è tra i sostenitori di questo frutto autunnale meraviglioso, energetico, depurativo (anche un po’ lassativo!!), antiossidante e tante altre cose belle! Lui li essicca, se li porta in giro durante le sue escursioni e i suoi amici glieli “sbafano” tutti 😉 Ma l’importante è sempre perseverare!
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È arrivato l’autunno, e con esso i nuovi colori della natura. Le montagne lasciano declinare il loro verde in mille colori. Alcuni alberi si spogliano, lasciando il tronco asciutto e bruno in vista. Altri si trasformano in giallo, rosso, marrone, in infinite declinazioni.
In alta quota, dove non c’è vegetazione, la trasformazione è più delicata. L’acqua dei laghi diventa cristallo ghiacciato. E arriva la prima spolverata di neve.
Arrivare a 2.400 metri di quota a metà ottobre permette di ammirare da vicino tutto questo. Di scivolare sui laghi di ghiaccio (ehi, dopo essersi premuniti della sua solidità, eh), di ammirare il gruppo del Bernina.
La traccia GPS dell’itinerario è scaricabile qui. La zona è la val Malenco, in Valtellina.
Ecco alcune foto, che parlano più delle parole.
Altri colori
L’autunno è anche la stagione dei cachi, probabilmente il mio frutto preferito.
L’anno scorso ne ho preparati così tanti da mangiarne fino a giugno (e me li sbafavo regolarmente ogni weekend, per inciso). Mangiando l’ultima sfoglia (ce n’è un esempio in uno dei primi post di questa serie) mi sono ripromesso che questa volta ne avrei fatti abbastanza per fare il giro del calendario e arrivare all’ottobre successivo.
Ebbene sì, mi piacciono.
L’anno scorso li ho essiccati frullati, facendone fruit leather con o senza proteine del latte in polvere aggiunte (di quelle che vendono nei negozi di integratori per sportivi, senza aromi, al sapore naturale del latte). Quest’anno tanto per cambiare ho deciso di farli a fette. E di farne altre varietà.
I cachi mela e i cachi Persimon!
Sono due tipi di cachi che hanno una consistenza compatta quando sono perfettamente maturi, quindi non serve essiccarli quando ancora allappano (anche se poi l’allappamento viene via. Lo so, “probabilmente” allappamento è un neologismo. Propongo di adottarlo tutti e di fargli superare la fama di “petaloso”) oppure frullarli perché si spappolano per natura.
Basta pelarli, farli a fette e via.
La cosa bella dei Persimon è che non hanno nemmeno i semi (sono quelli più chiari in foto). Per gli altri, è meglio usare lo spessore maggiore che avete nella vostra mandolina o… andare di coltello.
Non c’è molto altro da fare, oltre a metterli nell’essiccatore. Si essiccano con tempi simili a quelli delle mele: il tempo preciso dipende come al solito dallo spessore delle fette e dalla temperatura di esecuzione. Quelli della foto sono spessi 4 mm e sono stati essiccati 8 ore a 50 gradi.
Ed ecco le chips croccanti e deliziose.
Lo dimostra la faccia del compagno di gite, ottimo buongustaio oltre che ottimo fotografo.
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