Le banane essiccate e la sindrome di Bridget Jones
Eccoci giunti ad una delle scoperte più assurde fatta nel nostro viaggio nel mondo dello spreco ortofrutticolo. Una scoperta che più che all’ortomercato ci ha fatto sentire sul set del Diario di Bridget Jones.
La protagonista è proprio lei “il frutto dell’amor” la banana!
Dovete sapere che questo frutto meraviglioso dell’altro mondo, ormai entrato a far parte della nostra quotidianità è uno dei più colpiti in assoluto dagli assurdi standard estetici richiesti dalla grande distribuzione.
Il motivo principale è facile intuirlo: la maggior parte delle banane importate in Italia e in Europa viaggia via nave, in alcuni casi via aereo (mezzo molto più veloce, ma ovviamente molto più costoso) il che implica mediamente 4 settimane di viaggio e innumerevoli sballottamenti tra raccolta, trasporti, carichi scarichi e confezionamenti.
Questo comporta 3 rischi (o meglio certezze!) che a loro volta creano “difetti” per il mercato (principalmente per la grande distribuzione) e dunque scarti e sprechi.
Abbozzamenti e segni sulla buccia
Nonostante la buccia della banana sia piuttosto spessa e resistente, la sua confermazione e il suo colore la rendono molto suscettibile a colpi e sfregamenti che fanno comparire molto rapidamente “lividi” e segni marroni superficiali, che pur non inficiando in alcun modo la polpa del frutto, rendono apparentemente imperfette e “brutte” le banane tanto che nessun supermercato le esporrà mai alla vendita.
Colore/maturazione
La grande distribuzione ha istituito una SCALA COLORE di riferimento per identificare il livello di maturazione delle banane che va dal livello 1 al livello 7.
Ora, per garantire ai propri clienti che il casco di banane acquistate in negozio durino almeno una settimana in casa prima di presentare puntinature marroni sulla buccia, i supermercati acquistano dagli importatori solo banane che rientrino tra il grado 1 e 3 di colorazione. Tutto il resto non lo accettano e se gli viene consegnato viene reso al mittente.
A questo punto, unica alternativa degli importatori è provare a venderle negli ortomercati, ma il tempo passa, le banane maturano e anche qui si accetta al massimo fino al grado 5. Tutto quel che resta è scarto quindi spreco. Capite bene che, visto il lungo viaggio, controllare il grado di maturazione è davvero difficilissimo, quindi si parla di tonnellate di banane buttate tutti i giorni in ogni stabilimento.
E se fino ad ora le motivazioni dello spreco vi sono sembrate assurde, tenetevi forte perché adesso arriva la chicca. Abbiamo deciso di chiamarla sindrome di Bridget Jones.
Sì perché le banane vengono scartate se poco verdi, troppo segnate o… single!
Ebbene sì, che ci crediate o meno, è così: le banane single (staccate dai caschi) anche se immacolate e del giusto tono di verde non vengono acquistate dai supermercati e vengono dunque scartate.
Anche qui la spiegazione è molto semplice (seppur assurda). Se andate a fare un giro al supermercato o dal fruttivendolo, noterete che le banane vengono sempre vendute in gruppo, ovvero in porzioni di casco da circa 4/5 banane attaccate per i piccioli. Eppure, come potete facilmente immaginare, con tutto il viaggio e gli spostamenti che devono affrontare i caschi dal Sud America fino ai nostri supermercati, le probabilità che qualche banana si stacchi dal casco sono altissime, e di fatti così è! Moltiplicate “qualche banana” per le 630.000 tonnellate che sono state importate in Italia nel 2018 e avrete idea della montagna di banane single che vengono sprecate tutti i giorni.
Come consolare la tristezza di queste povere banane sedotte e abbandonate?? Allo stesso modo in cui si consolerebbe Bridget Jones… cioccolato!
Ecco quindi che noi belli dentro abbiamo deciso di salvare le banane single, mature e segnate che ci sono capitate tra le mani trasformandole in meravigliosi cioccolatini consolatori per cuori infranti 😉
Ecco la ricetta:
Ingredienti
(per circa 20 cioccolatini)
- 3 banane single e belle dentro
- 300 g di cioccolato fondente
- 1 stampino in silicone con la forma che volete o, se non lo avete, una semplice vaschetta per ghiaccio di metallo o di plastica
Procedimento
Sbucciate le banane, tritatele a pezzettini e metteteli in essiccatore su un foglio di carta da forno (meglio ancora fogli DrySilk).
Quindi essiccate a 55 gradi per circa 20 ore (programma P1 di Biosec).
Essiccate le banane, è tempo di occuparsi del cioccolato. Spezzettate le tavolette grossolanamente e sciogliete a bagnomaria continuando a mescolare facendo attenzione a non innalzare troppo la temperatura del cioccolato (l’ideale è che si sciolga lentamente senza mai superare i 40 gradi).
Una volta sciolto versate un primo strato di cioccolato sul fondo degli stampi quindi sbriciolate all’interno le pepite di banana essiccate e ricoprite con un ultimo strato di cioccolato fuso. Riempiti tutti gli stampi è il momento di metterli in freezer per un paio d’ore al massimo.
Passate 2 ore, tirate fuori gli stampi dal congelatore e fate riposare un paio di minuti prima di rovesciare gli stampi su un piatto o un tagliere.
Et voilà! I cioccolatini di banane single sono pronti per essere divorati piangendo sul divano davanti all’ennesimo film d’amore!
PS. Se vi avanzano banane, sia fresche che essiccate, niente paura! Abbiamo una ricetta ancora più veloce e consolatoria per voi! Mettete in freezer le banane fresche tagliate a tocchi per almeno 4 ore, una volta ben congelate frullatele in un mixer con un goccio di latte, dopo pochi minuti avrete un vero e proprio gelato alla banana golosissimo!
Cospargetelo di pepite di banana essiccata e avrete fatto una stracciatella di banana single (e bella dentro) meravigliosa!
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