Come seccare i lamponi
Impariamo insieme come seccare i lamponi, un po’ difficili ma di grande effetto!
Estate, tempo di frutta in ogni possibile declinazione, ma tempo anche di scampagnate nei boschi e in campagna. Ci chiedete in tantissimi come essiccare al meglio i gustosissimi lamponi. Noi lo facciamo da tanti anni e ci piacciono veramente molto così, orologio alla mano, abbiamo deciso di provare a darvi due dritte su come procedere.
Una curiosità: i lamponi sono l’unico frutto che mantiene praticamente intatta anche la forma. Per capirci, non perdono di volume con l’essiccazione, non si assottigliano né si riducono. Ma quando li metterete in bocca, vi riveleranno una sorprendente friabilità ed esploderanno in un tripudio di sapore intenso e sorprendente. Provare per credere.
More, lamponi, fragole e mirtilli
Prima di procedere a raccontarvi per filo e per segno come facciamo ad essiccare i lamponi qui in Tauro, rispondiamo preventivamente ad una domanda che ci immaginiamo potreste facilmente porvi. No, il procedimento non vale per tutti i frutti di bosco. Le fragole per esempio sono molto più semplici. Se piccine, possono essere essiccate intere, ma se hanno una dimensione sufficiente, farle a fette renderà tutto più rapido. Le more poi hanno una struttura completamente diversa dagli altri frutti: avete fatto caso che i lamponi sono cavi e loro invece no? Insomma, per scoprire come essiccare ognuno di questi coloratissimi e profumatissimi prodotti del bosco, toccherà attendere i prossimi post. Promesso, sono in arrivo! 😉
Procedimento
Il primo passo è, ovviamente, raccogliere quanti più lamponi possibile. Fatto? Perfetto.
Piccola accortezza: non utilizzate frutti lievemente rovinati, troppo maturi o un po’ “spappolati” ed eliminate accuratamente ogni lampone che presenti anche solo piccoli segni di muffa. Diversamente, metterete a rischio tutto il lavoro!
Potrebbe invece rivelarsi abbastanza utile lavare i lamponi per eliminare tracce di terra ed eventuali altre impurità che preferireste non papparvi a fine lavorazione. Abbiate l’accortezza di sgocciolarli molto bene, per evitare un inutile (e costoso) superlavoro al vostro essiccatore. Non servirà sbollentarli.
A questo punto disponete i lamponi nei ripiani dell’essiccatore: non utilizzate alcun tipo di antiaderente, abbiamo verificato che non si appiccicano alla base. Anche distanziarli tra loro è abbastanza superfluo: importante invece non sovrapporli. Riempite bene i cestelli e avviate il programma T4 , quello per capirci che lavora intorno ai 50°. Non fatevi ingolosire e tentare dal programma P4 – SuperHot, che raggiunge addirittura i 68°: al posto di ridurre i tempi, come capita normalmente, in questo caso specifico rischiereste di ottenere dei risultati non del tutto soddisfacenti.
Come mai? I lamponi non sono stati tagliati, non sono stati sbollentati, la buccia è impermeabile e dunque perché una temperatura più elevata non solo non si rende necessaria, ma potrebbe rivelarsi addirittura nociva?
Tutto sta nella struttura del lampone: la parte da cui può fuoriuscire la sua componente acquosa è il cuore cavo che rivela quando lo si stacca dal picciolo. E quella cavità non è piccola. A ben guardare, in effetti, rende relativamente sottile lo spessore reale del frutto e rappresenta una superficie abbastanza estesa da cui far fuoriuscire l’acqua che contiene. Non abbiamo dunque bisogno di mantenere temperature troppo elevate per garantire la buona riuscita dell’essiccazione.
E adesso? Beh, armatevi di santa pazienza e attendete tre giorni circa. Abbiamo misurato attentamente la perdita della componente acquosa: già dopo due giorni sarete quasi certi di aver essiccato a dovere i lamponi più piccini, ma attendete le 72 ore per quelli di dimensioni normali o grandi. Vero, è tanto tempo, ma possiamo garantirvi che il risultato vi ripagherà dell’attesa. E poi vedeste che figurone fanno, chiusi nei vasetti di vetro! Colore, allegria, natura, estate: un concentrato di buonumore pronto all’uso.
E adesso come li usiamo?
I lamponi, come quasi tutti i prodotti essiccati, si prestano a diversi utilizzi, alcuni dei quali davvero molto classici: uniti al muesli della prima colazione e gustati con latte e yogurt, frullati per ottenere una polvere colorata e saporita da aggiungere alle farine dei vostri dolci, in infusi e tisane insieme ad altri fiori e frutti, come guarnizione o ingrediente segreto ed originale nelle insalatone… La fantasia non ha davvero limiti.
Come dite? Percepite un retrogusto acido? Niente paura, è tutto normale! Il lampone essiccato concentra ed esalta tutta la sua dolcezza, ma anche quella naturale componente acidula che lo rende eccezionale nello yogurt e, a contrasto per esempio con il cioccolato!
Allora? Pronti, attenti, via!
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